Stalli blu di nuovo a pagamento: multe a go-go in zona Maggiore

La “punizione” agli automobilisti distratti: il periodo gratuito è scaduto il primo maggio

TRIESTE Il foglietto giallo con la sanzione è appoggiato su più della metà delle (comunque poche) auto in sosta sulle strisce blu nella zona dell’ospedale Maggiore. Un triste segnale di ritorno alla normalità viene anche della distrazione di più di qualcuno – circa una ventina le auto “multate” nel primo pomeriggio – non informato evidentemente della decisione del Comune di Trieste di rimettere il ticket proprio da ieri. Il personale sanitario, riferiscono fonti sindacali, era a conoscenza del ritorno alla normalità e dunque non dovrebbero esserci casi di sanzioni tra chi lavora al Maggiore: le “vittime” dovrebbero essere soprattutto i residenti, che dal 27 marzo avevano potuto approfittare della sosta libera. I dipendenti Asugi possono inoltre contare, fino al 15 maggio, sugli 85 posti riservati da Saba Italia nella struttura di via Pietà. Le sanzioni sono state comminate da Esatto, la società di riscossione del Comune, che si limita ad applicare le disposizioni stabilite dall’amministrazione.

Dal 2 maggio la sosta sugli stalli blu di Trieste torna a pagamento
Le vie del centro senza traffico (Lasorte)


«È stata data adeguata comunicazione anche sul Piccolo della ripresa del pagamento dal 2 maggio», spiega il presidente di Esatto Andrea Polacco: «I nostri operatori sono dovuti intervenire laddove c’erano veicoli senza il ticket negli stalli a pagamento. Non avevamo alternative, essendo un pubblico servizio». A Trieste la scelta di rendere i parcheggi a raso gratuiti era stata presa in ritardo rispetto a Udine, dove l’esenzione era iniziata il 13 marzo e durerà fino al 17 maggio: esiste però una profonda differenza vista la presenza di più gestori nel capoluogo giuliano a differenza di quanto succede in quello friulano dove la sosta a pagamento è gestita dalla sola Ssm la cui maggioranza, il 56%, è posseduta dal Comune, mentre il 33% è dell’Automobile Club di Udine e altre quote minori sono possedute anche dai comuni di Cividale e Tarvisio e dalla Camera di Commercio.—


 

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