Stagione dello sci in regione, già incassati oltre 12 milioni
UDINE. La stagione dello sci, in Friuli Venezia Giulia, si muove su numeri positivi – e non era scontato considerata la pandemia e la variante Omicron –, ma si avvia pure, anche in virtù di un leggero aumento dei prezzi degli skipass dopo anni di calmieramento, verso il record assoluto di incassi con una proiezione che parla di 14 milioni di euro finali di cui oltre 12 già iscritti alla voce ricavi. Il tutto, tra l’altro, nonostante la quasi assenza di turisti stranieri e il blocco delle settimane bianche a causa del Covid.
Nel periodo compreso tra il 1º dicembre dello scorso anno e il 28 febbraio del 2022, i primi ingressi nei poli sciistici del Friuli Venezia Giulia hanno fatto registrare, complessivamente, un numero di presenze pari a 574 mila 805 persone. Il dato totale è in calo di circa 5 punti percentuali rispetto al 2019/2020 – stagione in cui la stagione si fermò a inizio marzo a causa dell’esplosione della pandemia –, quando i primi ingressi furono 603 mila 665, e sostanzialmente identico al 2018/2019 (582 mila 447, pari a un -1,3%), l’ultima annata “completa” pre-Covid.
Nel computo totale, in ogni caso, vanno tenute in considerazione alcune variabili che hanno pesato nell’andamento della stagione. Quest’anno, infatti, sulle piste si sono visti quasi esclusivamente i pendolari dello sci e non gli stranieri, non sono stati rinnovati gli accordi con Austria e Slovenia per la vendita di skipass transfrontalieri e – ma questo ha inciso soprattutto a livello di passaggi e non di primi ingressi – rispetto al recente passato in Friuli Venezia Giulia le precipitazioni sono state inferiori con la necessità, pertanto, di utilizzare quasi sempre piste con innevamento artificiale.
All’interno di uno scenario complessivo sostanzialmente positivo, inoltre, va sottolineato come non tutti i poli abbiamo registrato lo stesso trend di presenze. Chi ha fatto indubbiamente meglio di tutti è stato Piancavallo dove in tre mesi sono stati registrati 126 mila 932 primi ingressi pari a un incremento del 37,7% su due anni fa (92 mila 707) e del 12,5% sul 2018/2019 (112 mila 820).
E se Tarvisio ha sostanzialmente tenuto rispetto a tre anni or sono – con 157 mila 855 presenze contro le 166 mila 123 e un calo del 5% – e nel confronto con il 2019/2020 ha fatto anche segnare un lieve aumento (+1%), lo Zoncolan ha accumulato una diminuzione dell’11,4% di appassionati su due stagioni or sono (173 mila 55 contro 195 mila 431), ma un miglioramento di 5,6 punti percentuali sul 2018/2019 (163 mila 912).
Le note meno liete, invece, arrivano dagli altri tre poli. Il centro di Forni di Sopra/Sauris, nel dettaglio, ha visto un calo del 13,5% su entrambe le stagioni precedenti (42 mila 11 contro, rispettivamente, 48 mila 626 e 48 mila 582 primi ingressi) e Sappada del 7,4% sul 2018/2019 (55 mila 426 sciatori contro 59 mila 856) e addirittura del 18,3% sul 2019/2020 (quando i presenti furono 67 mila 836). Davvero male, quindi, Sella Nevea che ha lasciato sul terreno il 54,9% delle presenze rispetto a due anni fa (19 mila 526 contro 43 mila 328) e il 37,3% nel confronto con tre stagioni or sono (31 mila 154).
Quanto al conto economico, inoltre, fino a questo momento PromoTurismoFvg ha registrato ricavi per 12 milioni 200 mila euro, con 200 mila euro di incassi giornalieri nel periodo di Carnevale e proiezioni a fine stagione – fissata al 25 aprile a Sella Nevea e al 3 dello stesso mese negli altri poli – che salgono fino a 14 milioni. Una cifra, questa, che rappresenterebbe il record assoluto di incassi per PromoTurismoFvg in una singola stagione invernale.
Guarda al bicchiere nella versione mezzo pieno l’assessore Sergio Bini analizzando i dati dell’andamento della stagione invernale. «Direi che sono numeri positivi – spiega il titolare della delega al Turismo e alle Attività produttive –. È chiaro che sono figli di una mobilità ancora limitata a causa del Covid che ha portato a una quasi totalità di presenze dal Friuli Venezia Giulia, all’assenza dei turisti stranieri e anche delle settimane bianche organizzate dalle scuole». Bini, quindi, pensa anche al futuro.
«Non va dimenticato – conclude – che abbiamo avviato un percorso di profondo rinnovamento dei singoli poli che sta rispettando il timing previsto dai piani regionali. Quanto agli incassi, infine, sono positivi e se è vero che abbiamo leggermente aumentato, dopo anni, il costo degli skipass, è altrettanto vero che questo resta in assoluto il più basso rispetto a tutti i poli sciistici a noi limitrofi». —
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