Stabilimento Pipistrel, il cantiere decolla
Dopo i tanti (troppi) annunci, finalmente le ruspe. Stanno entrando nel vivo i lavori di realizzazione dello stabilimento Pipistrel nel compendio dell’aeroporto “Duca d’Aosta” di via Trieste. Come preannunciato da questo giornale, l’intervento ha preso il via nei giorni scorsi, dopo una lunga (e snervante) sequela di annunci che avevano finito con il trasformare l’intervento in una poco piacevole e controversa telenovela. Il sereno, dunque, è tornato e si può iniziare a collocare altri mattoni accanto alla... prima pietra depositata (nel corso di una sontuosa inaugurazione) il 17 marzo 2012.
«Nonostante il periodo estivo, l’intervento sta andando avanti speditamente, finalmente senza intoppi - commenta sorridente Adriano Ceccherini, proiect manager -. Ci vorranno otto, forse anche nove mesi per costruire lo stabilimento nell’ambito dell’aeroporto Duca d’Aosta. Ciò significa, e lo confermo, che la produzione degli aeroplani inizierà tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016. Che dire? Dopo tanti problemi e tanti intoppi, sono finalmente soddisfatto e ho tirato, come si suol dire, un sospiro di sollievo. E questa è una risposta a chi non credeva alla determinazione di Ivo Boscarol, proprietario di Pipistrel. Lo ripeto: credo che la città debba essere orgogliosa di ospitare un’iniziativa imprenditoriale così importante, che avrà ripercussioni positive sul versante occupazionale».
Gìà, ma quali saranno i risvolti lavorativi? «In una primissima fase, opereranno nello stabilimento goriziano dalle 50 alle 60 persone per arrivare a regime a 270, se non addiritura 300. Mi sembrano numeri importanti», aggiunge Adriano Ceccherini.
A Gorizia, lo ricordiamo una volta di più, verrà prodotto il modello Panthera, un fast cruiser quadriposto ad alte prestazioni. Tre le versioni in programma: si va da un modello ad alimentazione convenzionale ad uno ibrido per arrivare ad uno elettrico. Lo stabilimento si estenderà per 10mila 285 metri quadrati nella porzione dell’aeroporto Duca d’Aosta che si trova nel Comune di Savogna d’Isonzo. Ma quanto costerà realizzare la fabbrica che sarà (almeno così viene presentata) un piccolo gioiellino tecnologico? L’investimento ammonterà a circa 5 milioni di euro. Il capannone sarà realizzato tutto secondo canoni costruttivi/architettonici e tecnologici volti al risparmio energetico. Verranno utilizzati pannelli fotovoltaici e tutte le tecnologie più avanzate.
Torna prepotentemente alla ribalta una domanda: perché si è atteso così tanto tempo per procedere con la realizzazione dello stabilimento? Perché quella posa della prima pietra così anticipata? Ce lo siamo chiesto più volte nel corso del recente passato. «Ci siamo imbattuti in una serie di imprevisti, cui abbiamo dato faticosamente soluzione: abbiamo superato tutta una serie di problemi legati alla gravosa opera di bonifica dei residuati bellici presenti nell’area oltre alla rimozione dell’amianto, raccolto in 460 sacchi da 650 chilogrammi l’uno. Poi, se vogliamo dirla tutta, è intervenuta anche una modifica legislativa relativa alle coperture con i pannelli fotovoltaici», è la spiegazione che è stata data più volte e che non ci ha mai convinto del tutto. Ma oggi gli operari sono al lavoro. Ed è una buona notizia.
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