Stabilimento bagni da riqualificare a Gorizia: in Consiglio il piano di salvataggio
Oggi la variante per ampliare le possibilità di utilizzo. Inserite le destinazioni ricettiva e commerciale
Scatta il piano di salvataggio del Civico stabilimento bagni, teatro recentemente di un incendio che ha distrutto più di due terzi del tetto. In cosa consiste? In una variante urbanistica (la numero 61) che approderà oggi nella seconda delle due sedute del Consiglio comunale, con inizio alle 16.30.
A inquadrare le novità è la vicesindaco e assessore comunale all’Urbanistica, Chiara Gatta.
Il rilancio
L’obiettivo del Comune (proprietario dello storico immobile) è la riqualificazione del Civico stabilimento bagni: «vuole consentirne - si legge nella relazione degli architetti Elisa Turco e Antonio Dodero - la valorizzazione attraverso una più ampia e adeguata opportunità di riconversione funzionale. L’attuale destinazione urbanistica dell’immobile, classificato come “servizi per la sanità”, non consente infatti la necessaria varietà di opzioni per la sua valorizzazione. L’intervento di riqualificazione e riconversione proposta intende superare queste limitazioni, pur mantenendo il rispetto e la tutela dell’ambiente paesaggistico».
Pertanto, «è prevista una nuova classificazione urbanistica rispetto a quella attuale, limitata ai servizi pubblici con destinazione sanitaria - fa eco l’assessore Gatta -. Dopo l’approvazione della variante, il compendio del Civico stabilimento bagni sarà inserito nella zona B3 con tutte le sue destinazioni, eccetto residenziale. Una scelta che va nell’ottica della valorizzazione del bene. La destinazione sanitaria non verrà, comunque, tolta perché la nostra volontà, chiaramente, è di attirare il maggior numero di investitori».
La gamma di opzioni
La nuova classificazione, a sentire l’amministrazione comunale, consentirà l’attuazione di un intervento di riqualificazione che «meglio risponde alle necessità di adeguamento alle nuove esigenze del mercato, potendo includere, tra le altre, destinazioni come attività artigianali di servizio, ricettive, commerciali per somministrazione o miste».
La riclassificazione in zona B3 permetterà, poi, di ottimizzare il valore dell’immobile al momento della sua vendita, offrendo agli eventuali acquirenti una gamma più ampia di opzioni, per una riconversione che non si limiti ai soli servizi ma che possa includere anche nuove tipologie di sviluppo compatibili con il contesto.
I Cenni storici
L’immobile è stato costruito tra il 1876 e il 1878 su disegno dell’architetto Leopoldo de Claricini, progettista giunto a Gorizia nella seconda metà dell’Ottocento. «L’edificio - dettagliano i progettisti Turco e Dodero nella relazione illustrativa - ha una lunga facciata con un corpo centrale più alto rispetto a quelli laterali. Al centro si trova una loggia contenente l’ingresso, accessibile tramite una breve scalinata. Ai lati, si sviluppano due edifici laterali più bassi, ognuno con quattro finestre inserite in arcate cieche, sormontate da lunette, alternate a lesene».
Questi due immobili erano destinati, rispettivamente, alla sezione maschile e a quella femminile. «La facciata e l’intera struttura - scrivono gli architetti - riflettono uno stile eclettico, ispirato al Rinascimento ma influenzato anche dal Rundbogenstil (letteralmente “stile degli archi rotondi”) che si diffuse in Germania a partire dal 1830, ispirato all’architettura romanica».
Il contesto urbano
Il Civico stabilimento bagni venne edificato nell’ambito del “Piano di sviluppo urbanistico” di Gorizia nel periodo a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento: un piano per trasformare la città in una stazione di cura climatica. L’immobile fu pensato per offrire moderni servizi termali, in sostituzione del vecchio stabilimento di proprietà della famiglia Ritter, e si inserì in un contesto urbano in espansione, con parchi pubblici, alberghi e caffè eleganti che attiravano turisti. Per decenni, lo stabilimento svolse la sua funzione originaria, fino alla metà degli anni Novanta, quando venne definitivamente chiuso.
I Consigli comunali
Quella di oggi sarà una giornata di superlavoro autentico per l’amministrazione comunale. Alle 9 del mattino si riunirà il Consiglio, in seconda convocazione, per approvare i punti all’ordine del giorno rimasti inevasi, lunedì scorso, per la mancanza del numero legale: quindi, si chiederà il via libera a Ilia, Irpef, al piano di ricognizione delle società partecipate e alla maxi-variazione di bilancio.
Al pomeriggio, invece (lo start è fissato per le 16.30), si discuterà del Civico stabilimento bagni e della variante urbanistica relativa, del Documento unico di programmazione (Dup) e del Bilancio di previsione. Tanti argomenti che vedranno letteralmente sugli scudi l’assessore comunale alle Finanze Paolo Lazzeri che dovrà illustrare la maggior parte delle delibere in discussione. Un tour de force. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo