Squali e tartarughe spariti in Dalmazia

Sospetti dell’istituto di Oceanografia di Spalato sulle “cannonate sismiche” dei ricercatori norvegesi a caccia di petrolio
Di Andrea Marsanich
TARTARUGHE MARINE DELLA SPECIE CARETTA CARETTA SPIAGGIATE LUNGO LA COSTA RAVENNATE. VOLONTARI DELLA GUARDIA COSTIERA AUSILIARIA ED UN BIOLOGO PRELEVANO CAMPIONI BIOLOGICI DALLE TARTARUGHE. - TARATARUGHE, ZAN21002
TARTARUGHE MARINE DELLA SPECIE CARETTA CARETTA SPIAGGIATE LUNGO LA COSTA RAVENNATE. VOLONTARI DELLA GUARDIA COSTIERA AUSILIARIA ED UN BIOLOGO PRELEVANO CAMPIONI BIOLOGICI DALLE TARTARUGHE. - TARATARUGHE, ZAN21002

SPALATO. Nelle acque croate dell'Adriatico sembra siano spariti gli squali. L' allarme non e' stato lanciato da pescatori e neanche da diportisti e semplici cittadini, bensi' arriva da una voce autorevole: il noto ittiologo dell' istituto di Oceanografia di Spalato, Alen Soldo.

L'esperto, assieme ad un gruppo di colleghi, ha compiuto lo scorso settembre approfondite ricerche sui pescecani, setacciando vaste porzioni dell' Adriatico centrale. Rispetto ai precedenti monitoraggi, non è stato visto uno squalo che sia uno e nonostante siano stati utilizzati anche bocconi molto adescanti. Secondo Soldo, ciò potrebbe essere addebitato alle contemporanee prospezioni compiute dall' equipaggio della nave Northern explorer, appartenente all' impresa norvegese Spectrum ASA, esplorazioni che hanno riguardato il sottosuolo marino alla ricerca di possibili giacimenti petroliferi ed effettuate tramite le cosiddette cannonate sismiche. «Non ci sono prove scientifiche che possano confermare la mia opinione- ha dichiarato Soldo – ma abbiamo in cambio forti indizi. Intanto, oltre alla sparizione di squali, abbiamo avuto una crescente e preoccupante mortalità di tartarughe marine della specie caretta caretta. È una semplice coincidenza oppure i fatti sono collegati tra essi? Voglio rilevare che in Adriatico ci sono quotidianamente decine di migliaia di squali e non siamo riusciti ad avvistare nemmeno un esemplare di verdesca, specie molto diffusa nelle nostre acque».

Soldo ha specificato che le cannonate sismiche possono arrivare a produrre rumori fino a 240 decibel: sono registrazioni sottomarine tridimensionali, che rimbalzano venendo raccolte da un apposito strumento e analizzate. Tali “bombe“ mappano le zone dove potrebbero esserci quantitativi di greggio.

«Il fortissimo rumore – ha proseguito Soldo – potrebbe avere influito negativamente su grandi organismi come lo sono gli squali e le tartarughe».

Una tesi sposata parzialmente da Karin Gobic,, responsabile del Centro di recupero delle tartarughe marine a Pola. «Abbiamo notato strani ematomi, mai visti prima, su alcune caretta caretta rivenute morte sulle coste italiane. Naturalmente ci sarebbe bisogno di studi dettagliati per capire se ci sia un nesso tra morti e fughe in massa, da una parte, e le ricerche norvegesi dall' altra».

Alla Spectrum ASA hanno respinto le supposizioni, affermando che eventuali danni fisici agli organismi marini dalle cannonate sismiche potrebbero verificarsi se gli esemplari si trovassero ad un paio di metri da queste fonti di rumore. In Adriatico vivono 30 specie di squali, la maggior parte delle quali sono tutelate in Croazia da leggi molto severe perche' a rischio di estinzione. La piu' pericolosa è la verdesca che puo' raggiungere i 4 metri e mezzo di lunghezza e il peso di 150 chili.

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