Spuntano i resti dell'antica Tergeste

L'antenata romana di Trieste scoperta grazie a una particolare tecnica radar. Gli insediamenti, grandi quanto 30 campi di calcio, situati prevalentemente nell'area tra Muggia e Montedoro
La mappa del sito archeologico
La mappa del sito archeologico

Scoperti i resti dell'antica Tergeste, l'antenata di Trieste: è un accampamento militare romano affiancato da due forti minori e probabilmente costruito nel 178 a.C. È anche la prima fortificazione militare romana mai individuata in Italia.

Annunciata sulla rivista dell'Accademia di Scienze degli Stati Uniti (Pnas), la scoperta si deve al gruppo coordinato dall'archeologo Federico Bernardini, dell'Istituto Internazionale di Fisica Teoretica Abdus Salam a Trieste e del Museo Storico della Fisica e Centro di Studi e Ricerche Enrico Fermi a Roma. I ricercatori hanno utilizzato un radar ottico chiamato lidar (light detection and ranging), montato su un aeromobile, e il georadar per analizzare il paesaggio archeologico della zona di Trieste, vicino al confine con la Slovenia.

Grazie al lidar è stata ottenuta una mappa dall'alto che è stata poi analizzata nel dettaglio con il georadar. Sono state così individuate le strutture sepolte: il campo principale, chiamato San Rocco, e i forti più piccoli Grociana piccola e Montedoro. Il campo grande si estende su 13 ettari, quanto 13 campi da calcio, ed è strategicamente situato nei pressi della baia di Muggia, un porto naturale protetto.

Ricostruzione del castrum individuato vicino Trieste di Guido Zanettini (tratto dal sito National Geografic)
Ricostruzione del castrum individuato vicino Trieste di Guido Zanettini (tratto dal sito National Geografic)

«Gran parte dei resti affiorano sulla superficie e appaiono come dossi coperti da vegetazione» dice Bernardini. La loro conservazione si deve alla bora, «nell'area – rileva l'esperto - è così intensa da aver impedito sia la coltivazione sia l'edificazione e il terreno nei secoli è stato adibito solo a pascoli». La datazione dei resti è stata possibile grazie ai frammenti di anfore scoperti nella zona, che per lo stile (greco- italico) e i materiali (minerali vulcanici) sono state realizzate in Lazio e Campania fra fine terzo secolo a.C e inizio secondo secolo a.C. I Romani, spiega Bernardini, costruirono probabilmente il campo di San Rocco durante uno dei conflitti con gli Istri (178-177 a.C). Secondo gli autori il campo è uno dei primi esempi di fortificazioni militari romane, da cui si sono sviluppate numerose città moderne lungo il Mediterraneo.

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