Spuntano due acquirenti per il Casinò di Portorose
di Franco Babich
PIRANO
Per mesi la crisi sembrava irreversibile, ora invece i potenziali acquirenti della società Casinò di Portorose sono ben due. Nei giorni scorsi l’offerta pubblica d’acquisto delle azioni del Casinò di Portorose è stata avanzata dal Casinò Bled. L’offerta è valida fino al 22 febbraio.
Per un’azione della Casa da gioco di Portorose, la società di Bled offre venti centesimi di euro, il che significa che è pronta a investire nella società costiera 700mila euro.
Per rilevare la quota statale nel Casinò di Portorose – attualmente in mano ai fondi parastatali Sod (Slovenska odskodninska druzba–Società slovena di indennizzo) e Kad (Kapitalska druzba–Società di capitali) si è fatta avanti alcune settimane fa anche una cordata composta dalle società Casinò Riviera ed Eurotas e dal comune di Pirano, che per un’azione offrono 15 centesimi. Per il Casinò di Portorose, dunque, si prospettano tempi migliori.
«L’obiettivo strategico della nostra società – ha spiegato Borisk Kitek, direttore del Casinò Bled – è allargarsi e investire nella crescita, e questa è anche la soluzione migliore per lo sviluppo del settore del gioco d’azzardo in Slovenia». Rilevare la Casa da gioco di Portorose rientra perfettamente in questa strategia.
I mezzi per l’acquisto delle azioni sono assicurati dal partner strategico del Casinò Bled, la società Gold Club.
Negli ultimi anni, il Casinò Bled ha investito molto nell’infrastruttura e nell’offerta per la clientela, e questo ha dato come risultato il ritorno dei giocatori dopo un periodo di disaffezione.
La stessa cosa si vuole fare anche a Portorose, che risente del problema di una infrastruttura e di un’offerta di fatto superate dai tempi. Dall’altro canto, per il Casinò di Bled questo significherebbe poter essere presente, con nuove sale da gioco, anche sulla costa slovena, tradizionalmente ben frequentata dai turisti.
La crisi del Casinò di Portorose dura ormai da tempo, anche se per decenni la Casa da gioco era stata il fiore all’occhiello del turismo locale, con i cui proventi venivano finanziati l’intera industria dell’ospitalità locale nonchè più in generale lo sviluppo dell’area costiera.
Se il Casinò di Portorose dovesse fallire – ma questa è ormai una possibilità molto remota - sarebbero a rischio ben 270 posti di lavoro. Ora però il lieto fine appare sempre più probabile.
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