Spunta un gruppo asiatico nella gara per la Ferriera
Arvedi non è l’unico pretendente alla Ferriera di Servola. L’amministrazione straordinaria della Lucchini ha infatti ieri reso finalmente noto che sono due le manifestazioni d’interesse presentate entro il termine del 21 aprile e che provengono rispettivamente da un gruppo italiano e da uno straniero. Le informazioni ufficiali finiscono qui, ma mentre sul primo vi è la certezza che si tratti del Gruppo cremonese, per il secondo concorrente le uniche illazioni provenienti da fonte autorevole rimandano a un gruppo asiatico, definito esattamente «orientale». Entrambe le proposte, pur in questa fase preliminare, come sottolinea la nota firmata dall’amministrazione straordinaria di Lucchini spa e Servola spa, sono incomplete rispetto agli allegati richiesti. Il commissario straordinario Piero Nardi ha dato tempo fino a domenica prossima per completarle. La presenza di Arvedi, confermata già venerdì scorso dalla Regione in base alla comunicazione fatta dallo stesso commissario anche al Ministero per lo sviluppo economico, è stata ieri ammessa anche da Francesco Rosato, amministratore unico di Siderurgica Triestina la società creata ad hoc dal Gruppo cremonese per puntare su Servola. «In questa prima fase abbiamo presentato quasi esclusivamente la manifestazione d’interesse - ha specificato Rosato - ora ci apprestiamo a produrre anche il piano industriale e quello finanziario.»
La proposta concorrente, presumibilmente concretizzatasi negli ultimi giorni, sembra aver parzialmente preso in contropiede la stessa Regione. «Forse inaspettata ma non da leggersi, in questa fase, in termini negativi - ha rilevato ieri la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani - la presentazione di una seconda manifestazione d’interesse, in questo caso proveniente dall’estero, per l’acquisizione del complesso siderurgico della Ferriera di Trieste. Finora le istituzioni del territorio si sono confrontate con la proposta formulata dal gruppo Arvedi - ha aggiunto - Ora non si può che attendere di valutare con attenzione i contenuti di questa seconda manifestazione d’interesse per uno stabilimento industriale su cui la Regione ha da sempre mostrato la massima attenzione». Nel giro di poche ore sono nate e tramontate due piste sviluppatesi però da basi stabili e in particolare dal sopralluogo fatto in città da top manager dei gruppi logistici Contship Italia e Dubai ports. Non è sfuggita in particolare la presenza nelle settimane scorse in piazza Unità, dove vi sono i palazzi della Regione e del Comune, dei due vicepresidenti di Contship Italia, Marco Simonetti (terminal marittini) e Sebastiano Grasso (attività logistiche e intermodali), mentre viene dato per certo anche un sopralluogo di top manager di Dubai ports. La banchina della Ferriera del resto era stata oggetto di momentanea attenzione anche da parte di Apm terminals, la società terminalistica di Maersk, società leader mondiale nel settore dei container, ma era stata scartata «per la complessità dell’area e i tempi troppo lunghi necessari per la sua riconversione, bonifiche comprese.» Nell’asta fatta per Piombino per rilevare i quattro laminatoi si erano fatti avanti anche i fratelli indiani Naveen e Sajjan Jindal a nome della Jindal Power Limited, società che fa parte dello stesso gruppo familiare cui appartiene Jindall Saw che ha preso in affitto per cinque anni la Sertubi. Non è escluso che la pista “orientale” possa portare a questa società.
Sia Contship che Dubai ports invece si occupano pressoché esclusivamente di logistica, mentre la nota stessa emessa ieri dall’amministrazione straordinaria rileva che «il presupposto per partecipare era la volontà di proseguire con l’attività siderurgica nel sito di Servola.» «Chi non prosegue con la siderurgia - specifica Francesco Semino, segretario amministrazione straordinaria - perde i 22 milioni previsti dal bando.» Sono quelli derivanti dalla risoluzione anticipata del cosiddetto Cip6 e che Elettra deve alla Servola spa.
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