Spunta l’opzione di Polidori candidato sindaco a Muggia
TRIESTE L’aria di inizio campagna elettorale scalda l’atmosfera a palazzo Cheba, e si moltiplicano le domande e le ipotesi sul futuro dei protagonisti di questo mandato, dai consiglieri agli assessori.
Il primo rebus è senz’altro quello che riguarda il vicesindaco leghista Paolo Polidori. Residente a Muggia, una voce insistente negli ambienti della politica regionale e cittadina lo vorrebbe candidato alla guida del Comune rivierasco: la Lega potrebbe spendere così un nome forte in una cittadina in cui nel centrodestra mancano astri nascenti, e mantenere gli equilibri politici in caso di conferma della candidatura di Roberto Dipiazza a Trieste. Il discorso fila, ma persone vicine al vicesindaco lo trovano a dir poco cauto sul tema, più propenso a rinnovare l’esperienza in piazza Unità. Da non trascurare il fattore elezioni regionali 2023: un vicesindaco si può sganciare, come fece il suo predecessore Pierpaolo Roberti, ma lo scranno muggesano chiuderebbe per Polidori le porte di piazza Oberdan.
Ma non c’è solo la Lega. Altro fattore di incertezza è l’assottigliamento elettorale di Forza Italia: il corposo drappello comunale potrebbe non ripetersi al prossimo giro, e c’è chi parla di possibili traslochi verso la Lista Dipiazza. I dirigenti delle due formazioni negano. «Siamo un gruppo di persone che sta sul territorio, uniti dal fattore umano - dice il capogruppo forzista Alberto Polacco -, non c’è motivo di cambiare. In fondo noi siamo stati i primi a chiedere la ricandidatura di Dipiazza». Il presidente della Lista Dipiazza, l’assessore Giorgio Rossi, commenta: «Noi siamo una formazione civica, in quanto tale non rispondiamo a logiche nazionali. Oltre al nucleo fondatore, come me e Carlo Grilli, ci sono le persone che si sono avvicinate a noi come i consiglieri: quelli che non ci hanno tradito per altri gruppi sono quelli su cui contiamo».
A un anno dalle elezioni esistono però mille fattori di incertezza. C’è chi valuta come possibile il salto di campioni di preferenze come Michele Lobianco o Lorenzo Giorgi. Il primo nega recisamente: «Resto saldamente ancorato a Forza Italia». L’altro non può commentare, in quanto non raggiungibile ieri. Saltando dalla giunta al Consiglio troviamo il caso del forzista Bruno Marini. I suoi rapporti con la dirigenza locale di Fi sono tesi, ma l’istrocattolico si sentirebbe ancora legato alla linea moderata berlusconiana, e sarebbe restio a seguire le orme della collega Manuela Declich, passata alla Lega. Caso parallelo in casa dipiazzista è quello dell’ex presidente del Consiglio Marco Gabrielli, il più votato della lista, assente all’ultima riunione del gruppo con il sindaco al Salotto azzurro.
Parlando di civiche, c’è il caso di Roberto De Gioia, attualmente in Progetto Fvg a sostegno del sindaco, ma pronto a varare per le prossime elezioni la cellula triestina di Regione Futura, il nuovo movimento di Ferruccio Saro: «A breve ci presenteremo», dice.
Chi potrebbe aspettarsi delle avance, ovvero Fratelli d’Italia, per il momento non ne ha ricevute. Commenta il consigliere Claudio Giacomelli: «Fratelli d’Italia è un partito inclusivo pronto ad accogliere chi vuole impegnarsi per i nostri valori, ideali e le nostre proposte per lo sviluppo della città. Naturalmente non siamo un autobus. Per questo, in merito alle elezioni del 2021 candideremo solo persone che saranno con noi almeno dal prossimo autunno». —
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