Spunta Calligaris dietro Palazzo Arrigoni

È la Sirio Srl, una società con sede a Roma, ad aver acquistato per 10 milioni di euro lo scorso 16 luglio Palazzo Arrigoni. La società creata ad hoc una settimana prima della stipula del contratto avvenuta davanti al notaio Camillo Giordano, ha come oggetto sociale la compravendita, il recupero e la costruzione di fabbricati civili e industriali. Socio unico la Bim Fiduciaria Spa di Torino.
Presidente del consiglio di amministrazione della Sirio è l’avvocato Giuliano Gabrielli di Udine, figlio del noto legale triestino Giovanni Gabrielli. Consigliere è invece il commercialista residente nel capoluogo friulano George Loris Costelli. Dietro a loro spunta il nome di Alessandro Calligaris, sarebbe lui il vero acquirente. I due professionisti lavorano per il presidente regionale di Confindustria.
Nato a Manzano nel 1945, Calligaris vive a Medea. Dal 1990 è alla guida della Calligaris Spa, l’ azienda con sede a Manzano fondata nel 1923 da Antonio Calligaris e oggi leader nella progettazione, produzione e distribuzione di sedie, tavoli, mobili, letti, divani, lampade e complementi d'arredo.
L’offerta d’acquisto era pervenuta lo scorso 12 aprile. I commissari incaricati della liquidazione coatta amministrativa dell'istituto di credito della minoranza slovena in questi mesi avevano atteso proposte economicamente più consistenti che però non sono pervenute. La solidità economica dell’industriale friulano e la concretezza dell’offerta li hanno convinti a vendere definitivamente quel palazzo chiuso da 1996.
Ad aver coordinato l’operazione “Palazzo Arrigoni”, a fare da consulente per Sirio Srl è stato Antonio De Paolo, il presidente regionale della Fiaip che con la sua Gallery immobiliare gestirà la parte commerciale dell’ investimento.
Gli otto piani del palazzo incastonato tra piazza Oberdan, piazza Dalmazia e via Filzi verranno dati in affitto. Gli uffici dispongono singolarmente di 300 metri quadrati. Indiscrezioni sostengono che a trasferire lì parte degli uffici saranno l’Avvocatura dello Stato e Banca Generali.
Per la parte al pianoterra un tempo destinata agli sportelli, alle cassette di sicurezza e al caveau dell’ex- Kreditna, c’è già l’interessamento di un istituto di credito. Un’operazione immobiliare, quella messa a segno da Calligaris, valutata positivamente da chi opera nel settore. Basti pensare che l’investimento da 10 milioni di euro potrebbe fruttare mediamente intorno al milione e mezzo di euro all’anno. In 7 anni il capitale investito verrebbe così ammortizzato. Tenendo conto che l’edificio è in ottime condizioni.
Appena le porte di quel palazzo verranno aperte si potranno esplorare gli spazi che avrebbero dovuto diventare il quartier generale della Banca di Credito di Trieste.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo