Spreco di denaro pubblico: in sei anni 5mila inchieste

Il procuratore della Corte dei Conti Zappatori si congeda dal Friuli Venezia Giulia con 116 condanne e 58 milioni recuperati: "Purtroppo non siete un'isola felice"
Maurizio Zappatori
Maurizio Zappatori

Chiude con 5mila istruttorie aperte, 283 inviti a dedurre, 163 atti di citazione in giudizio, 116 condanne su 171 sentenze per complessivi 58 milioni recuperati. Oltre ai numeri, al momento del congedo dal Friuli Venezia Giulia (la prossima tappa è la presidenza della Sezione giurisdizionale del Trentino Alto Adige), il procuratore regionale della Corte dei conti Maurizio Zappatori non nasconde però nemmeno la sorpresa: «Non sospettavo in questa regione un uso così disinvolto del denaro pubblico».
 

Isola felice, dunque, solo un luogo comune?
Ho assunto l’incarico consapevole di non giungere in una isola felice, ma comunque fiducioso di trovare un territorio ben amministrato. Purtroppo ho dovuto presto ricredermi, riscontrando in vari enti situazioni di cattiva gestione con conseguenti danni erariali.
 

Le inchieste più importanti dal suo punto di vista?
Hanno riguardato l’erogazione di contributi da parte di enti pubblici a favore di soggetti privati che ne hanno fatto un uso diverso da quello prescritto, le consulenze inutili, le situazioni di svendita di beni immobili di proprietà della Regione, le appropriazioni di denaro pubblico da parte di alcuni dipendenti di amministrazioni locali, le cattive esecuzioni di lavori pubblici, le turbative di aste e le irregolarità delle spese dei gruppi consiliari regionali.
 

Quanto hanno collaborato le istituzioni? Quanto hanno cercato di nascondere?
Le istituzioni hanno fornito risposta alle richieste di chiarimenti e documentazioni. Non altrettanta solerzia in genere c’è stata in merito all’osservanza dell’obbligo che funzionari e amministratori pubblici hanno di denunciare spontaneamente i fatti dannosi di cui vengono a conoscenza.
 

Come giudica la “rimborsopoli” del Consiglio?
È stata per me una sorpresa. Pur essendo abituato ad aspettarmi il peggio, poiché il mio lavoro consiste nell’affrontare gli aspetti patologici delle pubbliche amministrazioni, non sospettavo un uso così disinvolto del denaro pubblico da parte di chi è stato eletto per legiferare. La vicenda ha interessato quasi tutti i gruppi, ma va precisato che alcuni consiglieri appartenenti a diverse aree politiche sono stati in grado di giustificare tutto quanto speso. Eviterei quindi di generalizzare. Ritengo che la classe politica potrà offrirci risultati migliori, se riuscirà ad autoregolarsi e a emarginare i soggetti meno “virtuosi”, ma soprattutto se reintrodurrà nelle amministrazioni locali i controlli preventivi e indipendenti che una volta esistevano.

Spese pazze, convegni e trasferte ai raggi x
Il procuratore Maurizio Zappatori durante la lettura di una relazione nell'aula del Consiglio regionale

Di tutte le spese “pazze”, quale ritiene esemplare della mala politica?
Soprattutto quelle effettuate al solo scopo di acquisire beni anche voluttuari al di fuori di ogni logica di funzione istituzionale.
 

Sono emersi tutti gli elementi nell’ambito dell’inchiesta sul Consiglio o c’è ancora qualcosa da mettere in rilievo?
Ritengo siano stati esaminati tutti gli aspetti a partire dal 2010. A seguito delle norme recentemente introdotte, le nuove spese dei gruppi consiliari devono essere controllate dalla Sezione di controllo regionale della Corte dei conti.
 

Nessun timore dunque di lavoro incompiuto?
Ho concluso tutte le mie inchieste sulla vicenda. Il collega che subentrerà troverà i risultati e assumerà i provvedimenti conseguenti sulla base delle deduzioni che verranno prodotte dai consiglieri invitati a chiarire la loro posizione. Per le spese di rappresentanza dell’anno 2011 ho già ottenuto la condanna al risarcimento del danno dei responsabili citati in giudizio che non avevano provveduto alla restituzione di quanto loro contestato. Resta in piedi un solo giudizio, che dovrebbe essere definito in questi giorni.
 

Qualche partito si è distinto in meglio o in peggio?
Non spetta a me fare pagelle o attribuire punteggi di virtù politica. Ai cittadini il compito di giudicare i loro rappresentanti. Un magistrato deve astenersi dal fare valutazioni che potrebbero essere interpretate come sostegno diretto o indiretto a qualche partito.
 

C’è stata complicità tra le forze politiche?
Un’eventuale complicità è tutta da dimostrare.
 

L’amministrazione regionale, in senso più ampio, si muove su binari corretti? Quali le criticità, in particolare delle partecipate?
Anche in questo caso non mi competono giudizi sull’operato della Regione. Il procuratore può intervenire solo in presenza di notizie specifiche e concrete di danni erariali. Per quanto riguarda le partecipate, anche degli enti locali, quando sono arrivato ho disposto inchieste con citazioni in giudizio per fatti specifichi di sprechi. A seguito di pronunzie della Corte di cassazione, che ha disconosciuto la competenza della Corte dei conti, affermando che i danni al patrimonio delle partecipate deve essere perseguito dagli stessi amministratori davanti al giudice civile, la Procura regionale non ha più potuto condurre indagini in questo settore, ma ha dovuto limitarsi a valutare le eventuali conseguenze dannose arrecate al patrimonio degli enti pubblici controllori in conseguenza di ricapitalizzazioni conseguenti a disavanzi.
 

È il caso di Mediocredito Fvg? C’è un fascicolo aperto?
In relazione al danno arrecato alla Regione dalla necessità di ricapitalizzazione di Mediocredito per le perdite di questa società, ho aperto un fascicolo, incaricando la Guardia di finanza di effettuare i necessari accertamenti. Le indagini sono in corso.
 

La Corte ha rilevato l’esplosione della spesa sanitaria nell’ultimo decennio. Un fascicolo pure in questo caso?
La Procura regionale non può intervenire se non su specifici e concreti fatti di sprechi. Ci siamo mossi su singole situazioni dannose di cui siamo venuti a conoscenza. Abbiamo fatto citazioni in giudizio nei confronti di ex dirigenti di aziende sanitarie e ottenuto condanne al risarcimento del danno.

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