Spotted, a Trieste 5 mila ragazzi registrati per cercare nuove amicizie
TRIESTE E’ stata pensata per rintracciare e mandare messaggi a ragazzi e ragazze incrociati tra una lezione e l’altra: fenomeno di costume digitale contemporaneo, la pagina Spotted è una moda che ha contagiato le principali università italiane. Quasi tutti gli atenei hanno su Facebook una pagina di questo tipo, ideata e gestita da studenti che rilanciano i messaggi ricevuti in forma anonima, diffondendoli nella comunità universitaria attraverso il social network.
L’Università di Trieste non fa eccezione: la pagina SpottedUniTs in tre anni d’attività ha raggiunto i 5 mila utenti ed è una delle pagine Facebook più frequentate da chi studia nell’ateneo giuliano. «Ti sei preso una cotta per una persona incontrata alla macchinetta del caffè o fuori da un'aula e non sai come rintracciarla? Sei stato vittima o artefice di un episodio divertente? Scrivicelo per messaggio e noi lo pubblicheremo sulla nostra bacheca!», recita alla voce informazioni, aggiungendo che sono ben accette anche domande relative alla vita universitaria triestina e precisando, per scoraggiare gli haters di turno, che sono invece vietati messaggi razziali e inneggianti all’odio, oltre a pubblicità, compravendite, affitti e richieste e offerte di lavoro.
Gestire una pagina Spotted non è semplice: serve il senso della misura, che non sempre tutti gli utenti possiedono, e sono già accaduti casi in altri atenei che hanno fatto discutere, come la sfida a suon di scatti hot tra studentesse. Ma dentro il mondo di SpottedUniTs, che è stato anche declinato in Spotted Medicina Units, la pagina riservata agli studenti del Dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e della salute, ci sono anche post romantici e divertenti e qualche informazione utile. «E’ uno strumento utile per reperire informazioni sull’università e per condividere, in maniera spesso ironica, idee e fatti che accadono in Ateneo», dice Elisa Graffi, studentessa del Deams, che dice però di seguire la pagina solo sporadicamente, così come Sven Turkalj, studente di Genomica funzionale, che racconta di trovarla molto divertente, e Matteo Paoletich, studente di medicina, che ne apprezza il piglio goliardico.
Chi la usa davvero preferisce non commentare: l’anonimato per gli autori dei post mica è stata una scelta casuale. L’idea di aiutare le persone a mettersi in contatto e a dare vita a nuove amicizie, da cui è partita l’iniziativa Spotted (letteralmente “avvistato”), può essere d’aiuto per i fuorisede, a cui viene offerto uno strumento in più per ambientarsi nella vita universitaria triestina. Non a caso tra i messaggi, tutti anonimi, ce ne sono di questo tenore: «Ciao a tutti, mi sono trasferita da poco qui in Friuli e non conosco nessuno, a settembre mi iscriverò all'università di Trieste. Mi piacerebbe fare nuove amicizie, se vi va commentate e vi scriverò in privato». Scrive un’altra ragazza: «È estate e mi ritrovo sola senza amiche con cui uscire e condividere qualche bella serata. Se c’è qualcuna nella mia stessa situazione batta un colpo». C’è chi cerca amici con cui uscire, ma c’è anche chi dalla bacheca di SpottedUniTs annuncia di essersi preso una romantica sbandata: «Spotto la ragazza dagli occhi verde diamante che ogni tanto vedo in bar H3. Sei la perfezione in natura, sappi che nella mia mente ci siamo già sposati e sistemati - scrive un anonimo che si firma “un innamorato” - L’amore è una grave malattia mentale secondo Platone, ed io volevo dirti che sono alla schizofrenia pura... Al nostro prossimo scambio di sguardi, e sperando, di parole». La bacheca serve anche per cercare compagni per svolgere attività sportive, per andare a teatro o a un concerto, per segnalare ritrovamenti di oggetti nelle aule e nelle biblioteche.
Il fenomeno Spotted risale al 2010, quando uno studente d’informatica dell'University College of London creò un portale riservato a quanti volessero attirare l'attenzione di ragazze "avvistate" durante le lezioni.
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