Sportello Ue nell’Area triestina: 200 richieste da aziende hi-tech
Ed è proprio per questo che anche ieri erano almeno una quarantina di aziende, quasi tutte hi-teach , che hanno partecipato all’incontro promosso da Apre all’Area di ricerca con al tavolo esperti del calibro di Wolfgang Heller di Infonaut AB Svezia, uno dei massimi esperti europei di «competitive intelligence», teoria e strumento chiave per aiutare le micro e le piccole e medie imprese ad aumentare il potenziale di innovazione. Accanto anche Egil Boccanera dell’Apre di Roma (ci sono 12 sportelli in Italia) che in realtà è uno dei cosiddetti «punti di contatto» nazionale della Commissione europea Dg ricerca che poi approva e finanzia i progetti. In fila in platea nell’auditorium dell’Area imprese come Euclone, una piccola azienda altamente tecnologica che produce kit diagnostici basati su test molecolari e immunologici per rilevare contaminanti chimici negli alimenti o nei prodotti veterinari.
A fianco Aromalab della Illycaffè che ha voluto aprire all’Area un laboratorio per testare e valutare in maniera scientifica e standardizzata il caffè quando è ancora verde e svelare tutti i segreti del gusto e dell’aroma. Ad affollare il seminario durato l’intero pomeriggio anche una realtà come Simulware che ha messo a punto tecnologie e soluzioni basate su internet e il web per dare servizi di marketing alle aziende, la formazione a distanza fino alla comunicazione aziendale.Tra le imprese hi-tech particolari che stanno avendo successo ma che cercano sempre di puntare all’innovazione, unica chiave di successo per vincere la sfida globale del mercato, presente pure Emaze che ha messo a punto sistemi e soluzioni software per la sicurezza informatica e che valuta anche la vulnerabilità dei sistemi operativi.
Un settore in rapida espansione e di importanza strategica visto che praticamente tutte le aziende usano i sistemi informatici e sono prese di mira costantemente da virus che infettano e bloccano i computer rendendoli inservibili e che poi bloccano attività e produzione.«A gennaio è partito il programma quadro pluriennale e abbiamo sette anni di tempo per partecipare ai vari bandi di gara - spiega il responsabile dell’unità di coordinamento della ricerca e dello sportello Apre di Trieste Ciro Franco – fino al 2013 possiamo formare ed aiutare le aziende a partecipare ai programmi. Sono stati messi a disposizione 51 miliardi di euro».Una raccomandazione che le aziende, ma anche molte trealtà istituzionali che fanno consulenza o danno appoggio politico (come Informest o la direzione regionale sviluppo del Veneto) hanno accolto subito partecipando agli appuntamenti dell’Area e chiedendo consulenza. Un’attività che nel 2006 ha registrato un vero boom: oltre 200 le aziende che hanno chiesto assistenza su specifici progetti e bandi internazionali proposti dal precedente Programma quadro dell’Ue che garantisce finanziamenti per le aziente tecnologiche che vogliono crescere.
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