Sport gratuito per 347 bimbi in difficoltà
TRIESTE Sport gratuito per 347 bambini e ragazzi che abitano a Trieste e le cui famiglie non hanno la possibilità di sostenere i costi di iscrizione ai corsi. È questo il progetto “Coni ragazzi” lanciato su scala nazionale e che a Trieste viene ora applicato grazie alla collaborazione con il Comune e all’adesione di 16 società sportive che operano in 21 impianti dislocati in varie zone della città. Atletica leggera, pallacanestro, pallavolo, pallamano, rugby, hockey pista, canottaggio, pugilato, karate, taekwondo sono le discipline che potranno essere seguite per due ore alla settimana da bambini e ragazzi di età compresa tra i 5 e i 13 anni nelle varie società (che sono elencate in dettaglio nella tabella pubblicata) in palestre collocate anche in rioni di maggiore marginalità sociale come quelli di Valmaura, San Giacomo e San Giovanni, anch’essi identificati in base a specifici criteri.
L’iniziativa è stata illustrata ieri in una conferenza stampa dagli assessori alle Politiche sociali e allo Sport, Laura Famulari e Edi Kraus e dal presidente regionale del Coni Giorgio Brandolin. Il Coni ha stanziato a livello nazionale per questo progetto, che vuole allenare i ragazzi a crescere bene, 4 milioni di euro e ha chiesto all’Anci una lista di 600 Comuni dove identificare le società da coinvolgere. «Per in Friuli Venezia Giulia - ha spiegato Brandolin - sono stati proposti due comuni: Trieste e San Giovanni al Natisone. Quest’ultima amministrazione però ha rinunciato per cui come Coni regionale abbiamo deciso di convogliare su Trieste tutti i fondi destinati al Friuli Venezia Giulia, cioé all’incirca 30mila euro». Sono i soldi che vanno alle società, in rapporto agli allievi che saranno reclutati.
Dall’elenco manca lo sport più praticato e cioé il calcio. «Perché tanti giovanissimi che giocano a calcio vengono già aiutati dal Servizio sociale del Comune», ha spiegato Famulari che ha anche annunciato che a breve l’amministrazione stanzierà ulteriori 30mila euro per dare sostegno alle famiglie che sono in una fascia leggermente superiore di reddito. «Ma anche molte società già di propria iniziativa - ha aggiunto Kraus - mettono in campo aiuti per le famiglie dei bambini e dei ragazzi meno fortunati».
Le iscrizioni, fa sapere il Comune, sono già partite e rimarranno aperte fino al 25 novembre. «L’identificazione dei beneficiari dell’iniziativa - specifica una nota - avverrà sulla base dell’indicatore della Situazione economica equivalente (modello Isee) privilegiando le fasce più basse e i nuclei familiari con un numero maggiore di componenti. Nella graduatoria saranno tenute in considerazione le segnalazioni ricevute da parte dei servizi sociali del Comune con attribuzione del punteggio massimo». Per completare l’iscrizione sarà poi necessaria la documentazione completa con modulo, certificato medico, fototessere, eccetera. Gli obiettivi del progetto sono molteplici: incoraggiare i bambini a svolgere attività fisica, dare un’opportuniotà concreta alle famiglie che non hanno possibilità economica per sostenere attività sportive extrascolastiche, promuovere l’acquisizione di stili di vita corretti contrastando l’obesità infantile e le cattive abitudini alimentari, promuovere i valori educativi dello sport come lo spirito di gruppo, l’inclusione sociale e la valorizzazione delle differenze.
E il presidente del Coni ha annunciato che alla promozione di questi concetti sarà appositamente dedicato il primo week-end di giugno con una serie di iniziative mirate che si svolgeranno su tutti i campi di gioco. «Perché con la disgregazione delle famiglie e la scuola in fase di trasformazione - ha osservato Brandolin - le società sportive sono tra le poche agenzie formative rimaste sul territorio. Il Coni oggi non ha più semplicemente il compito di essere fucina di campioni, come avveniva un tempo, ma è anche investito di forti responsabilità sociali».
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