Spiaggia sgomberata a Grado

La Procura indaga e mette off-limits un tratto di 400 metri, rifatto nel 2013, per sospetto inquinamento da metalli della sabbia
Di Antonio Boemo

Una porzione di spiaggia principale “blindata” dalla Procura a causa della sospetta presenza di metalli. Il tratto in questione, di circa 400 metri dei 1.650 metri totali del litorale gestito dalla Git, è da oggi interdetto così all’utilizzo da parte dei bagnanti, in attesa di conoscere gli esiti di specifiche analisi della sabbia.

Il periodo di “stop” (è inibita la sosta, ma non il passaggio lungo il battigia) dovrebbe essere contenuto in circa trenta giorni, il tempo necessario per l’effettuazione del supplemento di analisi richiesto.

Si tratta solo di inagibilità temporanea, dunque, per quell’unico pezzo di arenile fortunatamente, in questo periodo di bassa stagione, poco frequentato. Il tratto situato tra il sesto e il settimo pennello della spiaggia all’altezza di Città Giardino, è stato interessato dal ripascimento di sabbia eseguito nel mese di marzo dello scorso anno.

Come si legge in una nota diramata ieri pomeriggio dalla Git, tutto ciò avviene a seguito di una serie di analisi predisposte «dalle competenti autorità», cioè la Procura della Repubblica di Gorizia. Autorità che hanno ravvisato, per avere una maggiore garanzia di sicurezza, la necessità di procedere a «un piano di caratterizzazione dei materiali sabbiosi», chiaramente al fine di verificare la presenza di eventuali fattori inquinanti.

In questa vicenda la Git è indubbiamente parte lesa in quanto l’intervento di ripascimento, come riportato dalle cronache del 2013, è stato fatto evidentemente dopo le autorizzazioni da parte delle competenti autorità di verifica, dalla Protezione civile con il Comune di Grado. In quel tratto di arenile interessato al provvedimento temporaneo di inagibilità, l’anno scorso erano stati sistemati 680 ombrelloni, quelli delle file che vanno dal numero 271 al 382. Lungo tutto l’arenile gestito dalla Git si contano complessivamente 4.200 ombrelloni. Non ci sarà tuttavia alcun problema per la clientela poichè già ieri la Git ha predisposto un piano di emergenza.

Come ha spiegato il presidente della Git, Marino De Grassi, le attrezzature del tratto in questione verranno utilizzate in un nuovo reparto che verrà creato nella zona situata nelle vicinanze del Lido di Fido.

Per l’esecuzione delle analisi la Git ha incaricato, raccomandando la massima urgenza, la ditta specializzata Multiproject di Gorizia che dovrebbe concludere l’operazione nell’arco di una ventina di giorni. Gli esiti dovranno poi essere consegnati alle autorità competenti, che dovranno validarne l’esito. La sabbia che dovrà essere sottoposta ad analisi nel marzo dello scorso anno era stata prelevata dal canale d’accesso a Grado da parte degli incaricati della Cooperativa San Marco di Marghera (intervento costato 300mila euro) per essere depositata in quella porzione di arenile della Git erosa dalle mareggiate. Un tratto che è stato utilizzato la scorsa stagione da migliaia di bagnanti. Il presidente De Grassi, che a nome dell’Azienda Turistica si scusa con la clientela per «tali fatti, indipendenti dalla propria azione», ha inoltre spiegato che in caso di necessità, verranno sistemati lungo l’arenile principale anche altri ombrelloni.

«Nella denegata ipotesi che le analisi dovessero protrarsi oltre i tempi previsti – ha detto De Grassi - l’Azienda Turistica è pronta ad ulteriori allestimenti, nell’ambito dell’area sportiva».

Va ricordato, tra l’altro, che proprio da domani la spiaggia assumerà l’aspetto prettamente estivo con l’obbligo del pagamento della carta servizi per accedere al comprensorio balneare. Gli orari delle casse-ingressi in spiaggia sono per sabato e domenica dalle 8.30 alle 16, mentre da lunedì a venerdì dalle 9 alle 16.

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