Spiagge, il Lido di Staranzano resta al palo: “Bando da rifare”

Marchesan: «La gara è andata deserta, il bando è da rifare. La colpa? Il Covid». Intanto Marina Julia punta su steward, eventi sull’arenile e attrezzatura
Tiziana Carpinelli
Il Lido di Staranzano: a fine maggio, da consuetudine, è attesa la pulizia dell’arenile (Bonaventura)
Il Lido di Staranzano: a fine maggio, da consuetudine, è attesa la pulizia dell’arenile (Bonaventura)

MONFALCONE Sono già nell’aria la zona bianca, annunciata per il 1° giugno, l’impallinamento del coprifuoco, l’allentamento delle mascherine almeno in spiaggia. Famiglie, ma pure giovanissimi e anziani, hanno desiderio di tuffarsi in acqua, rosolarsi al sole. Sarà una stagione, con il Covid ancora non debellato, anomala come lo fu quella dell’estate 2021, la prima con l’ombrellone distanziato e lo stewart per il controllo di Marina Julia.

Le amministrazioni si attrezzano per i primi assalti ai lidi: il sindaco Anna Cisint ha già annunciato i suoi provvedimenti, tra asporto giornaliero dell’immondizia, pareti verticali per l’arrampicata, la riconferma degli assistenti di spiaggia per frenare affollamenti, un carnet di eventi.

Ma è dal vicino Lido di Staranzano che arriva la notizia ferale (e fino all’ultimo Consiglio comunale di giovedì pure un filino sotto traccia): il bando per l’affidamento delle due concessioni, una procedura che si trascina dall’anno scorso e si è chiusa un mese fa, è «andato deserto». L’annuncio del sindaco Riccardo Marchesan all’ultima massima assise. Niente docce, niente servizi igienici, niente chioschi. Punto e capo rispetto all’altr’anno.

Sconfortato il sindaco, che non se l’aspettava: nei mesi scorsi pur si erano affacciati al municipio imprenditori interessati all’affidamento di una parte della spiaggia, per la durata massima di quattro anni, cioè eventualmente prorogabile fine al 31 dicembre 2025, anche per ammortizzare gli investimenti. «Colpa del Covid-19», butta lì.

Cosa non ha filato per il verso giusto, nel calamitare concreta partecipazione alla gara, sarà necessariamente oggetto di riflessione. Anche perché l’unica cosa ora da fare, come chiarito da Marchesan, è un nuovo bando, nella speranza che, magari con il ridimensionamento del Covid-19 per le vaccinazioni a spron battuto, qualcuno stavolta si faccia avanti e offra i suoi servizi.

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