Spezie, focacce e ravioli: i sapori della Georgia conquistano Trieste

TRIESTE Il nome scelto è semplice e chiaro, quello della capitale Tbilisi, dipinto nei giorni scorsi sulla facciata; dentro, invece, non è cambiato molto nell’arredo di uno dei locali più panoramici della città, l’ex Bellavista. Da qualche settimana ha aperto i battenti a Trieste il primo ristorante georgiano della città, che con il personale giunto apposta dalla Georgia è l’unico nel suo genere a livello italiano. Prende il posto, appunto, dello storico Bellavista, in via Bonomea 52, affacciato sul golfo, con una vista totale sulla città.
Ad accogliere i clienti c’è il titolare George Chibirashvili, georgiano, e la moglie Valeria Daffara, friulana. Si sono conosciuti anni fa all’estero, si sono innamorati, hanno avuto un bimbo e insieme hanno deciso di scommettere su Trieste. «Ci piace la città e quando abbiamo visto questo spazio – dice lui – abbiamo pensato subito fosse il luogo ideale dove portare la mia cucina. Ho già un ristorante a New York – spiega –, ma in Italia non c’era niente del genere. E io adoro questo Paese. Ho pensato fosse il momento giusto per provare a investire nel settore della ristorazione, dove lavoro fin da giovane, anche in una bella città come questa. Ci siamo trasferiti qui qualche mese fa, per avviare insieme Tbilisi. Abbiamo iniziato da poco tempo, ma abbiamo già conosciuto persone straordinarie, diventate presto amiche, e anche i clienti ci hanno accolto con affetto». «Non abbiamo rivoluzionato gli interni del locale – aggiunge lei –, c’era già una bella atmosfera e poi il valore aggiunto è poter mangiare guardando la città da quassù: è qualcosa di introvabile, bellissimo».
George ha voluto puntare fin da subito su specialità realizzate con estrema attenzione, secondo le caratteristiche originali, tanto che ha chiamato ai fornelli uno degli chef georgiani più rinomati e famosi a livello europeo, Zurab Gavashelidze. «Stava lavorando ad Amsterdam – racconta – quando l’ho chiamato, non ci ha pensato due volte ed è arrivato a Trieste subito. Oltre a essere un professionista straordinario è un grande amico e sono molto orgoglioso di averlo con me. Ci sono due cuochi ad affiancarlo, anche loro con le nostre stesse origini». È fondamentale, infatti, secondo il team di amici e colleghi, che il personale conosca alla perfezione le tradizioni di un Paese che amano profondamente.
L’entusiasmo della coppa verso la nuova avventura traspare dal modo in cui accolgono tutti. «Le persone che arrivano al nostro ristorante sanno che non troveranno solo cibo – anticipa Valeria –: ci piace raccontare la Georgia, descrivere le usanze e la storia». Parte fondamentale del pasto sono i brindisi, che secondo tradizione devono essere sempre accompagnati da discorsi beneauguranti e che si ripetono più volte durante il pranzo o la cena. E poi ci sono le spezie e un sale molto particolare, che arrivano direttamente dalla casa della nonna di George. Anche i vini sono georgiani, tra i più apprezzati dai clienti quelli serviti nelle anfore.
Tra gli antipasti spiccano diverse focacce, da mangiare con le mani, come una sorta di barca con pasta di pane, dedicata di solito a chi entra nelle abitazioni georgiane, che nel mezzo contiene burro, formaggio e uovo. Quest’ultimo viene rotto dal “padrone di casa” e mescolato agli altri ingredienti, quindi gli ospiti afferrano gli estremi della composizione e li intingono all’interno. E poi vari piatti a base di carne, che viene marinata in un modo particolare, tanto da renderla morbidissima, come il pollo accompagnato da una salsa a base di latte e aglio, dolce e leggera. Tra le curiosità, alcuni ravioli di carne, cotti al vapore, che vanno mangiati mordendo un angolino: prima si beve il brodo saporito all’interno e si gustano normalmente, con forchetta e coltello. Prima di salutare i clienti c’è spazio anche per un cognac o una grappa profumata, ovviamente georgiani.
Tbilisi ha aperto le porte a fine marzo, esponendo anche grandi bandiere del Paese d’origine all’esterno e ha già ospitato tanti triestini, attirati dalla novità. «Il nostro sogno è di far apprezzare la cucina e la cultura georgiana anche a Trieste – conclude la coppia –. Invitiamo quindi tutte le persone che vogliono provare qualcosa di diverso, a venire qui».
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