Spese di gestione del Molo VII Monassi la spunta su Maneschi

Il giudice ha condannato i vertici di Trieste Maritime Terminal a pagare all’Autorità portuale 253mila euro più gli interessi di mora e i costi per gli avvocati. Trentatre fatture da onorare
sterle trieste 24 01 09 LA MSC VANESSA AL MOLO VII
sterle trieste 24 01 09 LA MSC VANESSA AL MOLO VII

di Claudio Erné

Causa-boomerang per la società di Pierluigi Maneschi che gestisce il Molo settimo. Il risultato che doveva essere trionfale si è trasformato a qualcosa che sta in mezzo tra il buffetto sulla guancia e lo schiaffo. Ecco i dettagli.

I vertici della “Trieste Maritime Terminal spa”, sono ricorsi al giudice civile per vedere riconosciuta la loro decisione non partecipare alle spese generali sostenute dall’Autorità portuale per gestire le banchine, gli ormeggi e le infrastrutture. Pensavano di vedere ratificata la loro scelta di non mettere mano al portafoglio.

Invece il giudice Arturo Picciotto non solo ha detto “no” a quella che oggi appare un “pretesa” infondata, ma ha anche condannato la società di Pierluigi Maneschi a versare all’Autorità portuale 253 mila euro, oltre agli interessi di mora, pari al tasso di riferimento della Banca Centrale Europea, maggiorato di cinque punti. Infine la “Trieste Maritime Terminal spa”, oltre ai propri avvocati- Tiziana Benussi, Rita De Luca e Luciano Canepa - dovrà pagare quelli della controparte, assieme alle spese- di lite: solo per queste due ultime voci, sono altri novemila euro.

La sentenza depositata in cancelleria un paio di giorni fa, mette fine a una lunghissima serie di “mancati pagamenti” avviatisi nel lontano settembre del 2005. In questi sei anni sono rimaste inevase ben 33 fatture per complessivi 253.599,73 euro. Determinante per l’esito del processo si è rivelata la scelta dell’Autorità portuale: di fronte all’iniziativa della controparte non solo ha resistito in giudizio, ma ha anche contrattaccato con l’avvocato Giuseppe Sbisà dimostrando le proprie buone ragioni nell’emissione delle 33 fatture che ora dovranno essere onorate con gli interessi.

Carta vincente è stato il fatto che la precedente società concessionaria del Molo Settimo, la Trieste International Container Terminal spa, aveva regolarmente corrisposto il dovuto fin dal 2002, interrompendo il pagamento nel 2005 quando aveva cambiato nome assumendo quello di “Trieste Maritime Terminal spa”. Ma non basta.

“La stragrande maggioranza delle voci di imposizione sono dichiaratamente imposte alla società che gestisce il Molo Settimo, alla luce dei nuovi compiti posti a carico delle Autorità portuali dopo al riforma del 1994” si legge nella penultima pagina della sentenza.

Il giudice Arturo Picciotto scrive “che è stato dimostrato che l’Autorità portuale di Trieste disimpegna con proprio personale il controllo, il coordinamento e la programmazione dell’attività dello scalo, la verifica documentale delle merci imbarcate e sbarcate nei punti franchi, la manutenzione degli ormeggi e la pulizia degli specchi acquei, l’asporto rifiuti, l’illuminazione delle aree comuni, il presidio e il servizio delle emergenze.

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