Speronamento tra navi in Dalmazia: mercantile cola a picco

Avvenuto a pochi metri dell’isolotto di Provicchio. Nessuna vittima né feriti. Il traghetto della Jadrolinija Tijat ha colpito a sul fianco il Plavi Jadran

SEBENICO. Le 18.30 dell’ultimo giorno di gennaio. È sera, l’oscurità è calata da un po’ e la nave passeggeri Tijat, della fiumana Jadrolinija, come pure il cargo Plavi Jadran, si dirigono verso i porti dove trascorreranno la notte, navigando a poca distanza dall’isolotto di Provicchio (Prvic), nell’arcipelago di Sebenico, in Dalmazia.

La collisione tra le due unità crea un forte rumore, udibile anche da lontano. Il Tijat, lungo 37 metri, con 60 anni di onorato servizio in quella porzione di mare dalmata, non risente in modo drammatico dello scontro, né si registrano feriti tra gli 8 membri dell’equipaggio e i 7 passeggeri.



Per il mercantile è invece tutto l’opposto: colpito sul fianco dalla parte prodiera del Tijat, il Plavi Jadran imbarca subito acqua, colando a picco in un paio di minuti. Per gli unici due marittimi presenti sul cargo, il comandante J.J. (la polizia ha fornito solo le iniziali) – proprietario dell’unità lunga 30 metri – e un marinaio, non resta altro che lanciarsi in mare per avere salva la vita. Sono momenti drammatici.

Uno dei due, un giovane di circa 25 anni, viene tratto in salvo dall’equipaggio del Tijat, mentre l’altro, il comandante, decide di percorrere a nuoto quei 200 metri che lo separano dalla riva, dove viene accolto da alcuni isolani, che provvedono a trasferirlo in una casa ben riscaldata.

Stando a quanto reso noto dal capitano portuale di sebenico, Roberto Baljkas, nessuno dei due marittimi del cargo ha riportato ferite, né si rilevano persone disperse. «Le indagini sono partite stamani (ieri per chi legge) – ha riferito – le cause dell’incidente sono ancora da chiarire ma secondo il mio parere la colpa è di entrambi i comandanti, che hanno fatto poco o nulla nell’osservare il mare e chi c’era davanti alle rispettive navi. Quando si è capito che stava per accadere l’impatto, era ormai troppo tardi. Dopo che i nostri sub avranno ispezionato il mercantile, si potrà capire il perché della collisione. Il Plavi Jadran giace ad una profondità di 20 metri, al suo interno ci sono circa 100 litri di carburante e finora non abbiamo rilevato alcuno sversamento. Prima di riportare l’imbarcazione in superficie, dovremo svuotarne il carico».

Da quanto si è appreso, il mercantile aveva a bordo circa 110 tonnellate di sabbia e altro materiale edile che stava trasportando da Zlarino a Trebocconi. Il Tijat era invece impegnato sulla tratta Sebenico–Zlarino–porto Provicchio–Seporine–Vodizze e dopo lo scontro all’equipaggio è stato ordinato di portare la nave nel porticciolo di Zlarino, colpita dal divieto di navigazione che durerà per tutto il corso dell’inchiesta.

Sembra, a prima vista, che questa vecchia unità dell’armatrice fiumana non abbia subito danni rilevanti. Stando a fonti ufficiose, peraltro confermate da alcuni abitanti di Provicchio che stavano pescando, pare che le luci segnaletiche del Plavi Jadran fossero davvero fioche, con l’equipaggio del Tijat che non avrebbe notato il mercantile.

Saranno però le indagini e i periti che saranno nominati a stabilire se sia andata effettivamente così.

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