Spende 1.300 euro per liberare 30 aragoste

Gesto di un animalista sloveno in un ristorante di Zara
ZARA
Acquista una trentina di aragoste «imprigionate» nella vasca del ristorante per poi liberarle in mare, spendendo la bellezza di 1.300 euro. Il gesto da animalista convinto è stato compiuto nei giorni scorsi a Zara da un villeggiante sloveno (i media dalmati e croati non hanno riportato il nome del «salvatore di crostacei), che ha detto al ristoratore di essersi reso protagonista di simili iniziative anche in Grecia.


L’episodio si è verificato nel ristorante zaratino «Niko», da decenni uno dei più noti e apprezzati non solo nella «città del maraschino» ma anche in tutta la Dalmazia. Il suo proprietario, Erik Pavin, rivolgendosi ai giornalisti ha detto di non avere mai esaudito un simile desiderio in tutta la sua lunga carriera di ristoratore, liberando come detto 30 esemplari, del peso totale di una quindicina di chilogrammi. «C’era una compagnia di turisti sloveni attorno a un tavolo, composta da quattro adulti e altrettanti bambini – ha dichiarato Pavin – e stavano tranquillamente mangiando del pesce. A un certo punto sono stato avvicinato da una bambina che, mostrandomi il suo portafoglio, ha detto che voleva acquistare un’aragosta con i suoi risparmi, per poi rimetterla a vivere in mare». Le ha risposto raccontando una bugia, ossia tentando di convincerla che non era il caso poiché «le aragoste stavano dormendo e non dovevano essere disturbate». La bimbetta è tornata delusa al tavolo, dopo di che si è alzato il padre, ripetendo la stessa richiesta. Pavin ha ceduto (in fin dei conti un’aragosta al «Niko» costa 620 kune al chilo, circa 85 euro) e con il guadino ha preso un bel crostaceo che poi è stato liberato nello specchio di mare antistante il ristorante. Non soddisfatto, lo sloveno ha detto di volere acquistare tutte le aragoste ma si è visto rispondere da Pavin che la metà degli esemplari erano riservati per una cena nel corso della serata. «Allora mi dia le aragoste non riservate» ha risposto il cliente, acquistando così crostacei da un minimo di mezzo chilo a un massimo di tre.


A quel punto, tutti gli avventori sono usciti dal locale e a essi si è aggiunta una piccola folla di zaratini e vacanzieri, tutti curiosi di vedere il ritorno al mare dei 30 Palinurus elephas. In effetti, 29 aragoste sono sparite in un batter d’occhio mentre la più pesante, quella di tre chili, è tornata più volte a riva, prima di riguadagnare definitivamente i fondali.
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