Speleologo goriziano resta intrappolato in una grotta
GORIZIA Disavventura, fortunatamente a lieto fine, per uno speleologo goriziano. Merito degli uomini del Corpo nazionale del Soccorso alpino e speleologico del Friuli Venezia Giulia che sono riusciti a soccorrerlo in una situazione assolutamente non facile.
Ecco il dettaglio dei fatti. Domenica scorsa, quattro soci del gruppo speleologico “L.V. Bertarelli” di Gorizia, si sono calati nella “Fovea maledetta”, una grotta profonda 152 metri che si apre sul Carso triestino nei pressi del paese di Bristie, per una visita “a ramo laterale”, di stretto accesso, che si apre lungo il profondo pozzo d’ingresso.
In fase di risalita verso l’esterno, il goriziano Alessandro Duca, uno dei componenti del gruppo, non è riuscito a ripercorrere uno stretto passaggio verticale posto alla profondità di 100m metri. Mentre due persone rimanevano a dare supporto al compagno bloccato, uno dei componenti è uscito e, alle 19.30, è riuscito a chiamare la delegazione speleologica del Corpo nazionale del Soccorso alpino e speleologico del Friuli Venezia Giulia che immediatamente ha allertato, a sua volta, la Prefettura di Trieste e la sala operativa della Protezione civile regionale. È stata inoltre messa in pre-allerta la squadra nazionale disostruzioni per l’eventuale allargamento del tratto più stretto.
Alle 21, il soccorso speleologico è entrato in grotta con sei tecnici e un operatore sanitario, che hanno raggiunto lo speleologo bloccato sul quale sono state immediatamente verificate le condizioni cliniche, registrate nella norma, a parte lo sfinimento fisico per i tentativi falliti nel superamento dello stretto passaggio.
In pochi minuti e con grande professionalità è stato attrezzato un sistema di recupero “a paranco” (costituito da un sistema di carrucole e corde mediante il quale si riduce la forza necessaria per il sollevamento di pesi) per facilitare l’uscita dalla strettoia e, alle 23.20, peraltro senza la necessità di demolizioni della roccia, l’infortunato è stato estratto dallo stretto budello, per poi essere accompagnato fino all’esterno con l’assistenza dei tecnici del soccorso speleologico della stazione di Trieste.
Le operazioni di recupero hanno avuto termine alle 2 di ieri, lunedì. Una disavventura, dicevamo, a lieto fine.
Fondato nel 1961, il gruppo speleologico “L.V. Bertarelli” svolge attività di ricerca, studio e divulgazione delle cavità naturali principalmente, ma non solo, nel Friuli Venezia Giulia. Nell’ambito della didattica, collabora con istituti scolastici organizzando conferenze e visite guidate per approfondire la conoscenza degli ambienti naturali e carsici; dispone di istruttori nazionali di Speleologia Cai e organizza corsi d’introduzione e perfezionamento alla speleologia.
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