“Specchi”, nello scantinato il diario dell’antico gestore

Ritrovato il libretto con le annotazioni di Antonio Cesareo dal 1884 agli anni ’40 Dai clienti del Caffè ai fatti dell’epoca. E c’è anche una storia d’amore

I resti di un’antica fortezza, sotterranei bui e in alcuni punti abbandonati, un piccolo tesoro nascosto, un diario che spunta dal passato e una storia d’amore curiosa che si infila tra le pagine.

Non sono gli ingredienti di un romanzo ma di una scoperta particolare fatta da Enzo Friolo, direttore del Caffè degli Specchi. «Settimane fa, rovistando nei sotterranei del locale, ho trovato alcuni scatoloni probabilmente dimenticati da anni, forse decenni, mai aperti e controllati, sistemati in uno spazio al di sotto dell’edificio e adibito a magazzino, dove sono ancora visibili i resti della fortezza veneziana di un tempo», racconta. «Lì c’erano alcuni quadri, non di valore, accatastati in un angolo. E poi, la sorpresa. Un “diario di bordo” compilato con grande puntualità e accuratezza da Antonio Cesareo, storico gestore degli Specchi, con pagine e pagine di scritti che vanno all’incirca dal 1884 al 1943», il lungo periodo in cui appunto Cesareo assieme a Vincenzo Carmelich curò il locale.

Un quaderno fitto di appunti, un flusso continuo di pensieri e annotazioni: Friolo lo ha letto tutto d’un fiato. Un documento prezioso non solo perché rispecchia un arco temporale importante per il locale, ma anche perché permette di documentare le vicende che hanno attraversato la città in diversi momenti. «Emerge la grande passione di Cesareo per il caffè e la caffetteria, ma il manoscritto restituisce anche uno spaccato degli usi e costumi delle varie epoche, immagini di tempi andati colte da un osservatorio speciale com’era il locale affacciato su piazza Unità – prosegue Friolo – il mosaico che ne esce è qualcosa di davvero unico e speciale». Le carrozze che transitavano sulla piazza, il clima di tensione degli anni di guerra, ma anche le emozioni dei tanti innamorati che si davano appuntamento al caffè: tutto si lega in un mix di cronaca giornaliera delle vicissitudini del caffè e delle persone che vi ruotavano attorno.

Ed ecco spuntare un’altra sorpresa tra le righe del libriccino. «Nel diario viene spesso raccontata l’abitudine delle coppie di sostare al caffè perché circolava la voce che fosse una sorta di portafortuna per i fidanzati, tanto che anche noi abbiamo riproposto questa leggenda nelle cartoline pubblicitarie attuali – sottolinea Friolo – e proprio in alcune pagine spunta una stupenda storia d’amore, raccontata con grande semplicità e naturalezza. Narra di un incontro tra due ragazzi avvenuto nella zona di piazza Unità, nei primi anni del ‘900, e si sofferma in particolare sui meccanismi dell’amore. Non è possibile capire se si tratti di una vicenda realmente accaduta, ma sembra una favola così bella che vogliamo sistemarla e pubblicarla».

Per il momento il contenuto completo del diario resta top secret: sarà infatti nelle mani di un esperto che valuterà una sorta di “traduzione” e sistemazione dei testi prima di poter render pubblica non solo la storia d’amore, ma probabilmente anche parte dello stesso diario.

Micol Brusaferro

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