Spari a Prosecco, è caccia a un’Audi gialla
Li hanno intercettati sul Carso, vicino a Prosecco; con la loro “pantera” si sono subito messi all’inseguimento di quella Audi sportiva di colore giallo segnalata dai colleghi ma invano. I malviventi a bordo non si sono arresi, anzi hanno premuto sull’acceleratore dando vita a un carosello sulle stradine dell’altipiano.
Non si sono arresi neppure dopo i colpi esplosi in aria a scopo intimidatorio, anzi: forti della potenza della loro auto e con grande abilità di guida hanno “seminato” l’auto di servizio.
I banditi si sono poi dileguati, non si sa se verso la Slovenia o tornando sui loro passi, verso il Veneto, evitando ancora una volta la fitta rete di pattuglie e posti di blocco allestita da tutte le forze dell’ordine sul territorio provinciale, da Muggia a Duino Aurisina e oltre.
È questo il film “andato in onda” ieri, alle 18 circa, sull’Altipiano ma la “sceneggiatura” era iniziata molto prima e piuttosto lontano; ad Abano Terme, anzi no, all’aeroporto di Milano Malpensa.
Lì sabato scorso un gruppo di fuorilegge, probabilmente tre, ruba una vettura sportiva, potente: un’Audi6 Rs, un modello sportivo da centinaia di cavalli. Ha targa svizzera e questo particolare potrebbe avere indotto i banditi a sceglierla a discapito del suo colore non comune, il giallo. Posteggiata lì - pensano i banditi - il proprietario in viaggio sperabilmente non tornerà che tra alcuni giorni, per poi sporgere denuncia di furto: un buon lasso di tempo per portare a segno qualche “colpo”.
In serata infatti l’auto serve allo scopo ma senza successo. Ad Abano Terme due componenti della banda vengono scoperti da un vicino mentre saltano nel giardino di una villa confinante, probabilmente per effettuare una rapina o addirittura un rapimento. Avrebbero atteso che qualche inquilino rincasasse per tendergli un agguato e portare a segno il “colpo”.
Ma il residente avverte le forze dell’ordine e sul posto accorre a sirena spiegata una pattuglia dei carabinieri.
Vistisi scoperti, i due salgono precipitosamente in auto e il terzo uomo al volante sgomma e semina i militari, che giungono a porsi di traverso sulla strada dei malviventi con la loro Fiat Punto. Inutilmente, perché con una manovra azzardata, alla “Ronin”, che lascia sbigottiti i presenti, l’Audi si dilegua. I carabinieri giungono a esplodere alcuni colpi in aria, una manciata, quando vedono uno dei fuggitivi sporgersi e girarsi all’indietro, come a volere prendere la mira, ma senza poi sparare.
Un’altra pattuglia dell’Arma intercetta l’Audi gialla pochi chilometri più a Sud, tra Battaglia Terme e Monselice, ma grazie alla potenza e alla bravura del pilota la banda riesce a dileguarsi definitivamente.
Da quel punto il “film” presenta un black-out, e anche lungo: del gruppetto si perdono le tracce. Per ben quattro giorni. Davvero esperto, determinato e ricco di risorse l’equipaggio dell’Audi, per volatilizzarsi per un così lungo lasso di tempo, in barba ai controlli e alle segnalazioni diramate a tutte le forze dell’ordine.
Fino a ieri pomeriggio, quinto giorno della grande fuga: la “sceneggiatura” prevede un esterno notte, sulle stradine del Carso. Evidentemente i mancati rapinatori vogliono tentare di riparare in Slovenia. Ma l’Audi gialla è di nuovo intercettata, questa volta da una “pantera” della Polizia di Stato. Gli agenti si mettono subito in coda per raggiungere e bloccare l’auto in fuga ma ancora una volta con manovre degne della pellicola-cult degli appassionati d’inseguimenti l’Audi scompare nel buio mentre i residenti di Prosecco odono alcuni colpi, che i poliziotti sparano a scopo intimidatorio in aria come i loro colleghi della Benemerita in Veneto e altrettanto invano.
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