Sparatoria a Trieste, proclamato un giorno di lutto cittadino
TRIESTE Dolore. Sconforto. Disperazione. Quanto accaduto ieri pomeriggio in Questura ha lasciato costernati tutti i rappresentanti del mondo politico, a cominciare dal sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, tra i primi a recarsi di corsa in Questura dopo aver appreso la notizia. E poco dopo è arrivato l’annuncio della proclamazione del lutto cittadino. Un modo, spiega una nota ufficiale del Municipio - per interpretare il sentimento dell'intera cittadinanza, di grande cordoglio per i caduti nel compimento del dovere e di vicinanza alle famiglie, alla Polizia e a tutti gli uomini e donne delle forze dell’ordine, in un così grave momento». . «Sono 18 anni che faccio il sindaco - ha dichiarato Dipiazza in serata, attorno alle 20.40, poco dopo essere uscito dal palazzo della Questura - e non ho mai avuto problemi di questo tipo. Sono addolorato per questi ragazzi e sono estremamente vicino alle famiglie. E penso che forse un po’ di colpa l’abbiamo tutti – continua Dipiazza – perché ormai l’opinione pubblica storce il naso quando vede qualcuno in manette, ma perdere la vita a 30 anni per il furto di un motorino sinceramente lascia allibiti. È qualcosa che fa estremamente male perché oggi tutti parleranno di Trieste come una città violenta e a rischio, ma obiettivamente sappiamo tutti che non è così».
Chi, suo malgrado, si è trovato “ immerso” nel fatto è l’assessore regionale Fabio Scoccimarro, che abita lì vicino. «Stavo uscendo da casa con mio figlio per andare a prendere la macchina quando ho sentito degli scoppi. Ho pensato a dei petardi, non avrei mai potuto immaginare a una cosa del genere».
Prima di Dipiazza è stato il suo vice Polidori ad avvicinarsi ai giornalisti, una volta uscito dalla Questura: «In questo momento possiamo solo fermarci e portare la nostra vicinanza alle famiglie di due ragazzi che svolgevano loro dovere - queste le parole di Polidori -. Purtroppo le leggi dello Stato non garantiscono i tutori dell’ordine e quindi neanche i cittadini».
Nel frattempo anche le altre istituzioni cittadine si sono unite al lutto cittadino previsto per oggi. A cominciare dalla Curia: «Il vescovo e la Chiesa di Trieste assicurano la loro fervida preghiera al Signore per le vittime. Questi eventi devono ricevere la più ferma condanna da parte di tutta la Città che deve restare custode gelosa della sua lunga e solida tradizione di convivenza civile e pacifica».
Una tragedia che «lascia tutti nello sconcerto e nel più profondo dolore - questo il pensiero del rettore Di Lenarda - Tutta l’Università è vicina ai familiari e alle forze dell’ordine che quotidianamente garantiscono la nostra sicurezza». Intanto, come comunicato dal parroco dell’attigua chiesa della Beata Vergine del Rosario, edificio che all’esterno porta ancora i segni di un fatto analogo accaduto nel 2013, oggi alle 10.30 si terrà una veglia di preghiera per i due poliziotti morti. Sempre per ricordare i due rappresentanti delle forze dell’ordine caduti, Fratelli d’Italia organizza una fiaccolata aperta a tutti e senza colore politico. Appuntamento in via del Teatro Romano per questa sera alle ore 19.30. —
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