Spara in discoteca a Segna: un morto e due feriti

Espulso dal Konoba di Segna perché ubriaco, è tornato armato di due pistole. La vittima è un addetto alla sorveglianza

FIUME. È stata un’alba di sangue e di orrore, quella di ieri, nella popolare discoteca Konoba a Segna, uno dei ritrovi preferiti dei giovani della zona. Erano le 5.47 quando un uomo di 55 anni è entrato nel locale e si è messo a sparare colpendo a morte un 38enne, mentre due giovani - uno di 26 e l’altro di 27 anni - sono rimasti feriti. Sono stati trasportati a sirene spiegate alla clinica ospedaliera del capoluogo quarnerino dove i sanitari fortunatamente li hanno dichiarati fuori pericolo. La notizia è stata confermata dalla polizia. L’assassino - i media fanno il nome di Ivan Tomljanović detto Puljiz - si è subito arreso all’arrivo degli agenti.

Sul movente dell’omicidio le indagini sono in corso. Secondo fonti ufficiose l’assassino nella tarda serata di venerdì in evidente stato etilico, stava molestando alcune ragazze che si erano lamentate del suo comportamento ai sorveglianti del locale. Questi lo avevano rimproverato e civilmente lo avevano invitato ad andarsene, invito che peraltro era stato accolto.

Tutti avevano tirato un sospiro di sollievo, illudendosi che le grane fossero finite. Ma si erano sbagliati: Tomljanović se ne era sì andato, covando però propositi di vendetta. Infatti si è recato a casa sua a Selce, distante circa 35 chilometri dalla discoteca dalla quale era stato espulso. E dove è poi ritornato, stavolta però armato di due pistole. Rientrato nel locale poco prima dell’orario di chiusura, ha cominciato a sparare all’impazzata. In quel momento all’interno si trovava una trentina di giovani.

Il sorvegliante Tomislav Lopac, di 38 anni, ha tentato di fermarlo, ma Tomljanović lo ha freddato con una decina di colpi sparati da distanza ravvicinata, tanto che è che la vittima è immediatmente stramazzata al suolo priva di vita.

Si è scatenato subito il panico: urla, scene di paura, un fuggi fuggi generale, tanto che il fracasso è stato udito da un sorvegliante del vicino albergo che è accorso subito nella discoteca. Qui è riuscito a sopraffare e a neutralizzare l’assassino che poi è stato consegnato alla polizia. Inizialmente si era sparsa la voce che Tomljanović avesse sulla coscienza un altro omicidio, commesso tanti anni fa. Ma poi il fatto è stato smentito. L’uomo era sì stato denunciato per tentato omicidio, ma l’accusa era stata ritenuta priva di fondamento.

Gli abitanti di Segna non riescono a rassegnarsi alla morte di Tomislav Lopac, apprezzato e stimato da tutti per le sue grandi doti umane. Tra l’altro gestiva un bar nel circondario e nel tempo libero faceva il sorvegliante per arrotondare le entrate.

Determinante nell’episodio è risultato anche il coraggio del portiere di notte dell’albergo vicino alla discoteca, che non ha esitato a intervenire e soprattutto è riuscito a bloccare l’omicida armato e in chiaro stato di raptus e che avrebbe potuto uccidere qualcun altro.

(p.r.)
 

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