Spagna, nave da crociera colpita da onda anomala: muoiono un italiano e un tedesco

Una nave da crociera cipriota, la Louis Majesty, è stata travolta nel Golfo del Leone da un'onda anomala che ha causato due morti -  tra cui un turista genovese - e quattordici feriti. Le notizie sono giunte direttamente da un passeggero italiano, un triestino, Ervino Curtis, che dopo aver assistito in diretta alla disgrazia ha contattato con il suo telefonino Il Piccolo di Trieste
La prua della Louys Majesty
La prua della Louys Majesty
TRIESTE.
Un’onda anomala enorme, otto, dieci metri forse più contro una nave da crociera: due i morti tra cui un italiano e 14 feriti. Ha colpito ieri pomeriggio la sala teatro al quinto piano a prua della Louis Majesty, la nave da crociera battente bandiera cipriota che stava navigando al largo del Golfo del Leone con oltre 1.900 persone a bordo. Vicino alle grandi vetrate c’era un italiano, Giuseppe Neri, genovese, assieme al figlio tredicenne e poco distante la moglie che guardavano il mare in burrasca.


La gigantesca massa d’acqua ha mandato in frantumi la vetrata e quelle accanto, c’è stata una pioggia di schegge, sono volati mobili, tavoli e altro mobilio. L’uomo è rimasto schiacciato, devastato e irriconoscibile nel viso e sul corpo. Il figlio è rimasto ferito ed è fuggito in preda allo choc. Un’altro turista, un tedesco, ha fatto la stessa fine. Quattordici le persone ferite, molti sloveni che erano presenti in sala in quel momento, seriamente daneggiata la nave con tre ponti interamente allagati, le cabine devastate dal mare.


La Louis Majesty inizialmente doveva attraccare ieri a Barcellona, oggi arrivare a destinazione finale a Genova. Per il maltempo il programma era stato mutato, si puntava direttamente a Genova, ma l’onda anomala ha danneggiato e messo a serio rischio la nave che è stata costretta a riparare a Barcellona.


L’attracco ieri sera verso le 21. Ad assistere attonito alla tragedia, quasi in prima fila, un triestino, Ervino Curtis, per lungo tempo dipendente dell’ex Ente autonomo del Porto di Trieste, attualmente in pensione e presidente dell’associazione italo-romena Decebal, tra le prime a nascere in città ancora all’epoca dell’era Ceaucescu.


È stato lui a dare soccorso e conforto alla moglie di Neri con cui aveva stretto amicizia durante la crociera e a consolare il figlio, tredicenne, ferito e in stato di choc

Erano le 15.20, ora di bordo, nella sala teatro al quinto piano era riunito un gruppo numeroso di sloveni che aveva prenotato il viaggio da Lubiana e da Trieste. Un briefing operativo organizzato dal tour operator per i dettagli sullo sbarco dell’indomani a Genova e la partenza dal porto con i pullman.


Dieci minuti dopo sarebbe toccato agli italiani. Neri con il figlio e la moglie, che lo stava raggiungendo, era in anticipo, ha atteso la fine della riunione degli sloveni, ed era in piedi davanti alla grande vetrata. Oltre il vetro di prua lo spettacolo del mare in burrasca. Onde molto grandi con la nave che rullava e beccheggiava in maniera potente. Curtis era fuori della sala con le porte aperte, davanti c’era altra gente. È stato allora che l’onda anomala, enorme, ha investito di prua la nave. Una montagna d’acqua che si è abbattuta sulle vetrate, sbriciolandole.


A quel punto il caos. Vetri che volavano, acqua che entrava a fiumi, gente che gridava, mobili e tavoli che sbattevano impazziti con forza nella sala accelerati anche dal rollio della nave. A un certo punto è sembrato che Neri fosse stato addirittura risucchiato dal mare. Sono partiti i soccorsi da parte dell’equipaggio, sono stati allertati i medici di bordo. Un caos infernale con le cabine allagate su ben tre ponti.


Si è capito subito che oltre ai feriti ci potevano essere dei morti, l’equipaggio visto il caos è addirittura partito alla ricerca dei passeggeri utilizzando le fotografie dei badge. Dopo quasi due ore in cui non c’erano assolutamente informazio sono arrivate le prime notizie ai passeggeri. Neri dopo affannose ricerche è stato ritrovato tra le macerie della sala teatro. Sembra che oltre al mobilio sia crollato pure una parte di soffitto.


È morto, letteralmente schiacciato, sotto i rottami, reso irrioconoscibile nel corpo e in volto. Poco dopo la notizia della morte di un altro turista, un tedesco che probabilmente stava scattando fotografie dalle vetrate di prua.


Il comandante ha ripreso il governo della nave e ha puntato la prua direttamente su Barcellona. Un’ora prima dell’arrivo in porto la comunicazione ufficiale ai passeggeri dell’accaduto. Una crociera tragica segnata dal maltempo. La Majesty era partita il 20 febbraio scorso da Genova, ha toccato Tangeri, Casablanca, poi Lanzarote, ma ha dovuto più volte cambiare rotta per il maltempo. Ieri la tragedia nel Golfo del Leone.

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