Spaccio di coca e hashish in porto: 4 arresti

Dopo un’indagine durata un anno e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Trieste, i carabinieri del Comando provinciale hanno arrestato quattro persone ritenute responsabili dello smercio di ingenti quantitativi di hashish e cocaina: la droga, proveniente da Bergamo e destinata ai giovani consumatori della città, sarebbe stata smerciata nella zona portuale grazie alla complicità di un operaio. A finire in carcere sono stati i fratelli Saad e Mustapha El Hadi, di 39 e 53 anni, marocchini e l’operaio Gaetano Minenna, 43 anni, di Bitonto. Per Abdelali El Baji, 44 anni, anche lui marocchino e ritenuto la figura cardine dell’organizzazione, è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari ai quali era già sottoposto dopo l’uscita dal carcere di Trieste nel mese di ottobre.
Sin dai primi passi dell’attività investigativa, gli inquirenti avevano percepito che El Baji Abdelali fosse il baricentro del gruppo criminale. Il 29 luglio scorso l’uomo è stato sottoposto a controllo: durante la perquisizione della sua auto sono stati rinvenuti due kg di hashish. La successiva perquisizione domiciliare ha poi consentito il rinvenimento di altri 14 chilogrammi di hashish, suddivisi in panetti e ovuli (“datteri”), oltre a un grammo e mezzo di cocaina e a materiale per il confezionamento delle dosi. Il marocchino era stato quindi arrestato e portato in carcere.
Dopo il suo arresto gli investigatori dell’Arma hanno potuto ricostruire tanto i ruoli di tutti gli indagati, quanto i diversi episodi di acquisto della droga. È risultato che il quantitativo di hashish sequestrato al marocchino era il frutto di due diversi approvvigionamenti: la droga arrivava a Trieste dalla provincia di Bergamo. Era stata fornita da due connazionali dello stesso El Baji, i fratelli El Hadi Saad e Mustapha. Questi gli avevano garantito nel tempo costanti rifornimenti di hashish (di circa 10 kg per volta) che gli affidavano in “conto-vendita”, assicurando anche il trasporto fino a Trieste. Al gruppo apparteneva inoltre un 44enne italiano, Gaetano Minenna, pregiudicato originario di Bitonto ma da tempo residente a Trieste, dove faceva l’operaio portuale. È risultato essere il braccio destro e coadiutore di El Baji per lo spaccio in città, che gestiva sia avvalendosi di collaboratori, sia sfruttando la propria attività lavorativa per distribuire direttamente lo stupefacente all’interno dell’area portuale.
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