Spacca il vetro del bancone con l’accetta: «Fuori i soldi»
Si è fatto consegnare l’incasso brandendo un’accetta. E con quell’accetta, per dimostrare al tabaccaio quanto le sue intenzioni fossero serie, ha distrutto i vetri di copertura del bancone. Risultato finale: un bottino che ammonta a meno di 200 euro.
Il colpo è stato messo a segno l’altra sera nella rivendita di largo Pestalozzi. Dopo avere aspettato che uscisse l’ultimo cliente, il rapinatore è entrato pochi minuti dopo le 19: nel negozio in quel momento non c’era infatti nessuno. L’accetta, sostenuta da un’impugnatura di circa 80 centimetri, la teneva nascosta sotto il giaccone. All’improvviso l’ha estratta. E quando Roberto Tampieri, titolare della tabaccheria ha alzato gli occhi e si è reso conto della situazione, sono stati lunghi interminabili momenti di paura. «Dammi i soldi», ha intimato il malvivente: «I soldi, i soldi», ha ripetuto più volte.
Il tabaccaio, alla vista del pericoloso arnese, non ha reagito. Si è mosso lentamente aprendo il cassetto della cassa. Il malvivente però aveva fretta, molta fretta di svignarsela: si è spazientito, ha estratto la scure dal giubbotto e l’ha scagliata con forza sul bancone spaccando una cassetta di vetro. Poi ha arraffato il denaro: circa 200 euro. Alla fine si è dileguato.
«È stata davvero una brutta esperienza», racconta ovviamente turbato Roberto Tampieri, «ho avuto paura. Quella scure avrebbe potuto anche uccidere. Quando il bandito è entrato nel negozio, sul momento non l’ho notato. Stavo leggendo il giornale e tenevo lo sguardo rivolto verso il basso. Solo in un secondo momento mi sono reso conto delle intenzioni di quell’uomo. Era uno deciso a tutto».
Secondo una prima descrizione il malvivente aveva una sciarpa colorata sistemata davanti al volto. «Gli si vedevano soltanto gli occhi», racconta ancora il tabaccaio. Indossava un giaccone chiaro e un paio di jeans. «Me la sono vista brutta quando ho visto la scure che si abbatteva e i vetri che volavano via. Lui ha preso i soldi e se n’è andato con passo veloce».
Il tabaccaio a quel punto ha avvisato immediatamente i carabinieri che dalla caserma di via dell’Istria, distante solo una cinquantina di metri da largo Pestalozzi sono arrivati in pochi minuti nel negozio. Subito sono scattate le ricerche del bandito. Le pattuglie hanno perlustrato tutta la zona di San Giacomo, ma senza risultato.
Già un’altra volta la stessa rivendita di largo Pestalozzi era stata presa di mira. Nell’ottobre del 2005 ad assaltarla erano stati due banditi armati di coltello, che poi erano riusciti a fuggire con un bottino di oltre 3200 euro. Il colpo era stato messo a segno qualche minuto dopo l'orario di chiusura, quando ormai la cassa, con le entrate della giornata, era pronta per essere svuotata. All'interno della rivendita c'era una delle due titolari di allora. I malviventi, probabilmente appostati da tempo all'esterno dell'esercizio, avevano atteso che l'ultimo cliente uscisse. Poi, assicurandosi che nel tabacchino non ci fosse nessuno se non la titolare, erano entrati indossando cappucci e puntando contro la donna un grosso coltello da cucina con il manico scuro.
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