Sovraffollamento, il 90% dei controlli parte da segnalazioni
L’analisi
L’epidemia di Sars-CoV-2 ha giocoforza modificato l’attività routinaria della Polizia locale, sicché una serie di controlli, per esempio in materia di sovraffollamento, fenomeno comunque in sensibile attenuamento, si è interrotta nella fase emergenziale acuta o diradata nei mesi successivi per essere sostituita da altro tipo di verifiche (su mascherine, spostamenti, esercizi). Nonostante ciò sono state 505 le sanzioni elevate nel 2020 ai residenti, su una poliedrica gamma di comportamenti, dal disturbo della quiete al danneggiamento, passando per la cicca gettata a terra, il degrado. Vale la pena registrare che nel medesimo lasso la Municipale ha analizzato e verificato 197 segnalazioni dei cittadini, sicché buona parte dei verbali ha tratto origine da delazioni.
Nell’ambito dei controlli focalizzati sugli appartamenti ad argine del sovraffollamento si sono accertate 7 irregolarità ed altrettante sanzioni su un totale di 43 abitazioni monitorate. In eccedenza 21 persone, mentre 12 i verbali per accertata mancata ospitalità. Pure qui il 90% dei controlli anagrafici ha trovato impulso su segnalazione di cittadini e amministratori di stabili, in alcuni casi perfino dagli stessi locatari. Stando al Comando, «puntuali verifiche sulle reali presenze dei soggetti sul territorio hanno portato a 39 cancellazioni dalle liste di persone residenti all’anagrafe». In tutto, sono state verificate, rimarca il sindaco Anna Cisint, 931 pratiche di iscrizioni e 563 cambi di abitazione.
Ma l’attività di via Rosselli non si è esaurita qui, poiché l’amministrazione ha dato mandato, pur nel frangente pandemico, di proseguire con cadenza regolare gli accertamenti sulle attività commerciali, «soprattutto – sempre Cisint – a tutela della concorrenza, del consumatore, della sicurezza alimentare e, in ultima analisi, della salute delle persone». Di qui il dato delle 25 attività controllate, di cui 5 rivelatesi irregolari, e dei 13.500 euro di sanzioni amministrative irrogate dall’Azienda sanitaria, con cui gli agenti hanno collaborato. Cinque invece le chiusure, alcune di un giorno, alcune di 10. E quattro sequestri di alimenti, con ingente quantitativo di prodotti sottratti alla distribuzione perché potenzialmente pericolosi per la sicurezza alimentare (300 chilogrammi di merce).
Particolarmente apprezzata dal sindaco, che ieri l’ha commentata spendendo positivi giudizi, l’attività di polizia giudiziaria svolta dal comando, presieduto da Rudi Bagatto. Anche per i riverberi di alcune indagini «che hanno portato alla chiusura di centri massaggi, a estinguere erogazioni di contributi non dovuti e a rilevare il mancato requisito nella percezione di riduzioni di tributi» e che sono state condotte in sinergia con le forze dell’ordine. Un po’ di numeri: nel 2020 il corpo ha svolto 163 informative all’autorità giudiziaria, 29 sequestri penali e 335 attività delegate dalla magistratura. «Rilevante – sempre Cisint – l’operazione conclusa con i carabinieri che ha portato alla chiusura di 7 centri massaggi». Ma Cisint ha voluto ricordare anche la collaborazione con la Guardia di finanza (operazione No a.i.r.e.) da cui è scaturita la denuncia di due cittadini stranieri residenti all’estero dal 2015 e che da allora continuavano a percepire indebitamente contributi statali, tra cui il bonus bebè e il bonus Renzi, per quasi 60 mila euro. Infine le indagini in tandem con la Polizia di Stato sulle verifiche dei versamenti Tari. Di 20 mila euro, qui, l’importo totale non corrisposto a chi si è scoperto aveva dichiarato il falso. —
Ti.Ca.
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