Sotto sequestro i campi dell'agricoltore pro-Ogm

La magistratura previene l'annunciata semina bis di mais transgenico. Dal trattore al conto corrente, sigilli a tutte le proprietà dell'imprenditore. Trovati 15 sacchi di sementi biotech "griffati" Monsanto e Kws Karter. Il 29 giugno ci sarà la nuova udienza per la messa a coltura dello scorso anno

PORDENONE. La magistratura stoppa la semina di mais Ogm. Il giudice monocratico del tribunale di Pordenone Rodolfo Piccin, su richiesta del pubblico ministero Piera De Stefani, ha disposto il sequestro preventivo dell'azienda - e quindi di tutti i suoi beni strumentali - del leader di Agricoltori federati Giorgio Fidenato, che nei giorni scorsi si era autodenunciato e aveva manifestato l'intenzione di voler seminare anche quest'anno mais Ogm.

Il provvedimento è stato firmato il primo aprile ed eseguito il giorno successivo, sabato mattina, dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria. I militari dell'Arma si sono presentati nell'abitazione di Fidenato, ad Arba, sede legale della sua azienda, la Introis, e posto sotto sequestro un trattore, 15 sacchi di sementi Ogm, il pc e il conto corrente dell'imprenditore. Sigilli apposti anche ai due campi, ora incolti, già coltivati lo scorso anno, ovvero quelli di Vivaro e di Fanna.

Sequestrate due tipologie di sementi di mais Omg, acquistate da Fidenato recentemente per circa 3 mila euro in tutto, di marca Monsanto Dkc5874yg (prodotto negli Stati Uniti), e di marca Kws Karter (prodotto in Germania), contenenti il Mon 810 e custoditi nell'abitazione del leader di Agricoltori federati. Al momento dell'arrivo dei carabinieri Fidenato si trovava a Lugano per un convegno ed è stato avvisato dalla moglie: «Non ho mai nascosto nulla e pertanto ho indicato immediatamente l'armadio dove erano custoditi i sacchi con le sementi».

Col provvedimento del giudice, che non esclude il pericolo di reiterazione del reato, è stato nominato anche un amministratore giudiziario, nella persona di Luca Bulfone, direttore della direzione centrale delle Risorse agricole e forestali della Regione. Potrà autorizzare la coltivazione dei campi e l'utilizzo degli strumenti agricoli, ma solo per colture autorizzate. Il sequestro preventivo è stato disposto dal giudice monocratico Rodolfo Piccin in quanto titolare del procedimento in corso: il 2 febbraio, infatti, si è aperto il dibattimento di secondo grado, dopo che Fidenato si era opposto al decreto penale di condanna al pagamento di una sanzione di 30 mila euro e alla distruzione del mais transgenico coltivato nel 2010.

La prossima udienza è fissata per il 29 giugno, a nuova semina già avvenuta. La procura contesta la violazione del decreto legislativo 212/01 ovvero la messa a coltura di sementi mais Mon 810 senza autorizzazione. Ieri pomeriggio Giorgio Fidenato, accompagnato dal suo legale, l'avvocato Francesco Longo, si è recato in procura per chiedere il dissequestro di tutti i beni aziendali, sementi Ogm comprese. «Non dovesse essere concesso - annuncia - mi rivolgerò al Riesame e alla Cassazione per una battaglia che ha il sigillo della Comunità europea». Se avesse voluto «svolgere un'attività clandestina - spiega l'avvocato Longo - non avrebbe comunicato di provvedere alla seminagione, onde evitare problemi di ordine pubblico».

All'inizio di marzo, infatti, Fidenato si era autodenunciato alle sette autorità competenti con una lettera in cui comunicava la prossima semina. Di più: avrebbe fornito le sementi transgeniche agli agricoltori che avessero voluto imitarlo. Aveva allegato all'autodenuncia sette pagine di fitte motivazioni: al ministro dell'Agricoltura, al procuratore della Repubblica, al presidente della Regione, al commissario europeo John Dalli che si occupa di Ogm, al prefetto (che sulla questione aveva convocato un vertice), al questore e al comandante provinciale dell'Arma.

 

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