Sorpreso 15 volte nelle Ztl ricorre al giudice di pace

L’automobilista ne ha pagate quattro ma si è opposto a tutte le sanzioni ricevute Il Comune costituito in giudizio non molla sulle violazioni contestate nel 2018
Bonaventura Monfalcone-19.08.2015 Zone Ztl con telecamere-Via Ceriani e Via del Rosario-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-19.08.2015 Zone Ztl con telecamere-Via Ceriani e Via del Rosario-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

MONFALCONE Quindici verbali per violazioni inerenti la Zona a traffico limitato di Monfalcone mandano il Comune davanti al giudice di pace. Quattro multe sono state pagate dall’automobilista destinatario, per nulla convinto però delle contestazioni subite, tanto che ha presentato ricorso, aprendo pertanto il contenzioso con l’amministrazione comunale. Ricorso opponendosi dunque contro tutte le quindici sanzioni, comprese quindi anche le quattro per le quali l’automobilista ha versato alla Polizia locale il dovuto. A conti fatti, escludendo evidentemente gli importi pagati, le restanti undici multe si traducono in 500 euro complessivi. Si tratta di sanzioni risalenti agli ultimi tre mesi per le quali dunque è stato chiamato in causa il giudice di pace. E il Comune ha deciso la costituzione in giudizio.

La delibera è stata approvata lo scorso 15 maggio, su proposta del Comando della Polizia locale, guidato da Rudi Bagatto, assieme all’Area supporto e sviluppo, nonché il servizio Affari generali. C’è da presumere, stando al numero di sanzioni accumulate in ordine alla violazione della Ztl, che si tratti di un residente monfalconese.

Toccherà ora al giudice di pace affrontare il contenzioso tra l’automobilista in questione e l’ente.

Attraverso la delibera che è stata approvata dalla giunta, viene autorizzato il sindaco «a stare in giudizio in nome e per conto del Comune», dichiarando quindi l’atto «immediatamente esecutivo al fine di avviare l’iter del deposito degli atti presso l’Ufficio del giudice di pace di Gorizia nei termini di legge».

Un caso, le quindici sanzioni messe in fila dal residente monfalconese, maturato quest’anno. Siamo dunque lontani dal periodo dell’istituzione dei varchi elettronici che in città aveva determinato un vero e proprio “caos”, con gli automobilisti a violare le due Zone a traffico limitato del centro due volte in un unico passaggio, in entrata e in uscita. Multe da record, per migliaia di euro, che avevano raggiunto anche le venti sanzioni pro-capite. Erano i tempi delle proteste, con tanto di manifestazioni nelle aree di Zona a traffico limitato da parte dei malcapitati trasgressori, a contestare le modalità di applicazione del sistema elettronico, a partire dalla carente informazione preventiva circa l’avvio del nuovo metodo.

Segno, per contro, che evidentemente quegli “occhi elettronici” avevano immortalato targhe e violazioni, facendo desumere pregressi passaggi inosservati qualora ad eseguire i controlli era la sola Municipale. Le Ztl peraltro esitevano comunque da tempo.

Insomma il “caso Ztl” aveva mandato in tilt i cittadini, in un groviglio diversificato di contestazioni, spesso collezionate a ciclostile, tanto da diventare insostenibili per le famiglie. Una situazione progressivamente “digerita” nel tempo a fronte del notevole ridimensionamento delle multe, oggi soprattutto appannaggio di automobilisti provenienti da fuori città.

Intanto ora restano sul tappeto quelle quindici multe “girate” dal destinatario al giudice di pace per le quali il Comune s’è dunque costituito in giudizio.

Sotto il profilo legislativo, i trasgressori hanno facoltà di estinguere spontaneamente la sanzione attraverso il pagamento in misura ridotta della multa entro i sessanta giorni dalla contestazione.

Il Codice della Strada prevede comunque di fronte al mancato pagamento la facoltà di ricorrere all’autorità amministrativa, ossia il prefetto, il quale stabilisce tramite ordinanza l’accoglimento o il rigetto del ricorso.

Dal 2003 si è inserita anche la facoltà alternativa di proporre il ricorso al giudice di pace al quale pertanto viene affidata la decisione attraverso la relativa sentenza.

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