Sorpresa in corso Italia a Gorizia: i marciapiedi sono “privati”
GORIZIA Per decenni sono stati utilizzati dai pedoni, ignari che la proprietà era... privata. Le piastrelle, oggi malferme e in pessime condizioni, sono state addirittura consumate a causa dell’utilizzo intensivo.
Ci riferiamo ai marciapiedi di Corso Italia, a Gorizia, che sono parte integrante dei caratteristici controviali. L’amministrazione comunale e gli uffici tecnici, approntando i progetti che cambieranno letteralmente connotati al Corso, hanno “scoperto” che ampie porzioni di quei marciapiedi non sono di proprietà pubblica, comunale, bensì dei condomini prospicienti.
Tant’è che ieri, a pagina 15 de “il Piccolo”, è apparso un lungo avviso in cui si informano i cittadini che risiedono nel tratto di Corso Italia che va dall’incrocio con Corso Verdi al Parco della Rimembranza che è stato avviato un procedimento di dichiarazione di pubblica utilità «per i quali - si legge nell’inserzione - occorre espropriare i marciapiedi antistanti i fabbricati di Corso Italia dalla farmacia dell’Orso Bianco al palazzo sede dell’Ater e dal condominio della Bnl al Parco della Rimembranza».
Nell’avviso sono pubblicati anche i nomi dei cittadini ai quali verranno espropriati i marciapiedi, previo versamento di una somma stabilita dalla legge.
«Non avevamo scelte - spiega Ettore Romoli nella doppia veste di sindaco e assessore comunale ai Lavori pubblici -. Sono state effettuate delle verifiche tavolari che hanno evidenziato come gran parte dei marciapiedi nel tratto interessato alla riqualificazione non erano di proprietà comunale. Ora dobbiamo, in qualche modo, riparare. È dalla notte dei tempi che la situazione è questa».
Ad occuparsi direttamente della curiosa questione è Mauro Ussai, dirigente del settore dei Servizi tecnici per lo sviluppo del territorio. Che ci fornisce anche una serie interessante di numeri relativamente all’operazione.
«Fra poco - spiega - andremo ad approvare il progetto definitivo e, a ruota, quello esecutivo. Prima, però, va risolta la questione delle porzioni di marciapiedi che non sono di nostra proprietà. Per questo è stata avviata la procedura di esproprio».
Sono previsti contenziosi? «Non ci si può opporre. Semmai, qualcuno potrebbe contestare l’entità delle indennità di esproprio», dichiara ancora Ussai. Che aggiunge: «I soldi a disposizione per acquistare le porzioni di marciapiedi sono pari a 36mila euro. I soggetti interessati sono invece 300, i cui nominativi sono riportati nell’avviso pubblicato oggi (ieri, ndr) dal Piccolo. Infine: i metri quadrati di area pedonale oggetti di esproprio saranno 2.500 circa».
Una precisazione in ultimo: i marciapiedi sono quelli piastrellati. Altra cosa i controviali veri e propri dove ci sono i gazebo, le sedie e i tavolini dei bar: questi sono di proprietà pubblica, quindi non occorre alcuna iniziativa di esproprio.
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