Sorpresa a Portopiccolo: l’agibilità parziale è dovuta

Il collaudo delle opere di urbanizzazione era già stato effettuato a febbraio ma la giunta di Duino se n’è accorta in questi giorni: la delibera non serve più
Di Tiziana Carpinelli
Foto BRUNI TRieste 21.09.12 Sistiana:Porto Piccolo
Foto BRUNI TRieste 21.09.12 Sistiana:Porto Piccolo

DUINO AURISINA. Altro colpo di scena in Comune: salta il Consiglio-bis che avrebbe dovuto esprimersi a metà ottobre sulla richiesta di ottenimento dell’agibilità parziale di Portopiccolo e salta pure la possibilità di porre paletti sulle destinazioni d’uso e relativo accatastamento delle abitazioni, come sollecitato dalla maggioranza consiliare. A sorpresa infatti sindaco e assessori hanno appreso soltanto qualche giorno fa che il collaudo delle opere di urbanizzazione del comparto 11 di quell’ambito è già stato effettuato (lo scorso febbraio) e quindi il rilascio della certificazione è a questo punto un atto dovuto.

Rischia dunque di rivelarsi un boomerang, politicamente parlando, la questione della deroga alla convenzione di Portopiccolo che il vicesindaco Massimo Veronese aveva avanzato a settembre presentando una delibera poi ritirata in aula all’ultimo Consiglio, per il parere sfavorevole di uffici e segretario generale all’emendamento Rozza-Legiša-Gotter, posto sulla delibera stessa. Da un confronto tra proprietà e Comune, l’esecutivo Kukanja è venuto a conoscenza di alcune note, in mano a Cesare Bulfon procuratore di Serenissima sgr, società di gestione del Fondo Rilke in cui sorge Portopiccolo, stando alle quali proprio a tutela dell’ente locale veniva richiesto alla proprietà, già dal 2011, il rinvio dell’esecuzione dell’ultima opera di urbanizzazione prevista in quel comparto, cioè la strada a collegamento tra la cittadella turistica e Castelreggio. Ciò per evitarne il deterioramento al successivo passaggio di camion nell’ultimazione del cantiere. Da successive verifiche, protrattesi in questi giorni, sindaco e vice hanno poi appreso che la proprietà aveva ottenuto già a febbraio il collaudo delle altre opere di urbanizzazione svolte. Ma come è potuto accadere che l’esecutivo Kukanja non fosse a conoscenza di questi atti, al punto da portare avanti il dibattito su una delibera da sottoporre al Consiglio che a oggi appare superata, se non inutile? Ecco il resoconto di Veronese: «Confermo che questa giunta non era a conoscenza che nel 2011, cioè all’epoca dell’ex giunta Ret, l’alto commissario per la vigilanza delle opere di urbanizzazione della baia, nominato dal Comune nella figura del geometra Marco Leghissa, aveva deciso-proposto, per tutelare gli interessi dell’ente, di non realizzare quel tratto di strada, posticipando l’intervento all’ultimazione delle altre opere. Cosa che peraltro era nei suoi poteri, in quanto la convenzione stabilisce che l’alta sorveglianza ha facoltà di adottare tali decisioni». «A febbraio - prosegue - è avvenuto il collaudo di tutte le opere del comparto, meno la strada in questione, come da prescrizione». E come mai il Comune non ne sapeva nulla? «Senz’altro c’è stato un problema di comunicazione, visto che il collaudo è stato firmato anche dal nostro funzionario dei Lavori pubblici, oltre che dall’alta sorveglianza - osserva Veronese -, ma né il sindaco né l'assessore competente, cioé Cunja, ne erano al corrente. Per quanto riguarda il mio referato, cioé l’Urbanistica, si è mosso sulla base di una richiesta espressa dalla proprietà, il 6 agosto, e alla quale eravamo tenuti a dare una risposta. Potrei fare anch’io la stessa domanda: come mai Portopiccolo, già in possesso di tali carte, di fatto bastevoli, ha formulato la richiesta? M’è stato risposto per un eccesso di scrupolo». Ora la delibera non passerà più in Consiglio. «Ci sarà lunedì - conclude - un’altra delibera, ma di giunta, con una presa d’atto della situazione. Verrà espresso il nulla osta al rilascio dell’agibilità».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo