Sorpresa a Duino: quattro i baby-falconi nati nell’area del Rilke
Li avevamo lasciati in tre, a lisciarsi le penne e attendere col becco all'insù la preda catturata da mamma o papà. E invece la natura quest'anno si è fatta letteralmente in quattro sfornando dapprima Rainer, poi Maria, quindi Rilke e infine Andrea: l'ultimo arrivato della prolifica covata, inizialmente sfuggito all'osservazione degli esperti, che nei giorni scorsi avevano contato solo tre pulcini.
I baby falconi pellegrini, venuti alla luce questa primavera nell'area del sentiero Rilke, di proprietà dei principi della Torre e Tasso, sono stati ribattezzati così da Fabio Perco, zoologo e consulente dell'area protetta, e Maurizio Rozza, consigliere comunale e maresciallo della Polizia ambientale territoriale. I due nei giorni scorsi sono riusciti a immortalare, con un potente obiettivo e mantenendosi a debita distanza per non arrecare alcun disturbo, il vivace quartetto. Che, come noto, nella “palestra” della riserva naturale regionale si sta cimentando in una privatissima scuola di volo, sotto il vigile controllo dei genitori.
Tre dei nomi affibbiati ai baby falconi rappresentano naturalmente l'omaggio al poeta delle Elegie duinesi, mentre il quarto appellativo, Andrea, è stato suggerito da Rozza per la sua versatilità: nome tra i più diffusi al mondo, perché declinato al femminile e maschile, «si presta al caso nostro – dice - poiché al momento non è ancora possibile stabilire con esattezza il sesso dei quattro piccoli». «Si tratta di una covata eccezionale – chiarisce dal suo canto Perco – perché se è vero che una coppia di Pellegrini può arrivare a produrre quattro o cinque uova, è ben raro che ne escano e poi sopravvivano addirittura quattro individui. Ora i giovani falconi dovrebbero avere un mese, al massimo un mese e mezzo di vita. E sono i genitori a nutrirli, portando loro il cibo da una a tre volte al giorno».
I piccoli in fase di crescita stanno completando l'apprendistato per afferrare la patente di volo, che li porterà a diventare abili e forti al pari degli altri adulti, noti per le spettacolari picchiate a oltre 300 chilometri orari sulla preda. «I giovani falconi – racconta il consulente della riserva - erano posati su un torrione roccioso, a distanza uno dall'altro. Utilizzando il teleobiettivo, solo in un caso si è riusciti a cogliere due soggetti insieme nella medesima foto. Che si tratti di giovani è evidente per il mantello brunastro, il petto barrato e, in generale, il disegno a macchie verticali delle parti inferiori. Gli adulti infatti già dopo il secondo anno di vita possiedono il classico mantello superiore color ardesia, il petto bianco e delle barre orizzontali sulle parti inferiori».
I baby rapaci invece presentano su molte penne, in particolare quelle caudali, il tipico largo bordo chiaro. «Volano già molto bene – prosegue Perco -, anche con vento sostenuto. Ancora difficile identificarne il sesso, nonostante le dimensioni siano ormai prossime a quelle dei soggetti adulti, in cui le femmine appaiono nettamente più grandi dei maschi». Di qui l'ambiguità dei nomi attribuiti: Rainer, Maria, Rilke e Andrea. L'incubazione delle uova (da tre a cinque) dura di norma poco più di un mese e l'involo avviene a circa 40-45 giorni di vita. Le uova schiudono a distanza di 24 ore o più l'una dall'altra.
Il primo insediamento riproduttivo fu accertato alla riserva Rilke nel 1987, in coincidenza con l'ordinanza di divieto di arrampicata. Il Pellegrino continuò a prosperare fino al 1992, anno di nidificazione mancata per l'arrivo in zona del gufo reale. Ma dal 2009 la situazione è cambiata. Ultima nota: nell'area del castello si è di recente riprodotto con successo anche l'edredone (Somateri1211a mollissima), anatra marina nordica molto appariscente e un tempo rarissima nel Mediterraneo. Nutrendosi di molluschi, gli esemplari frequentano assiduamente le coste rocciose e i galleggianti delle mitilicolture.
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