Sono sette i guariti a Gorizia usciti dal tunnel del virus
GORIZIA Una buona notizia da Gorizia sul versante della lotta senza quartiere al Covid-19. Sono sette i pazienti guariti dal temibile coronavirus. Sette persone che hanno concluso positivamente e, apparentemente, senza danni permanenti la dura battaglia contro un nemico subdolo e invisibile.
Lo sviluppo positivo emerge da fonti accreditate dell’Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina (Asugi). Non vengono forniti altri particolari sulla loro identità a tutela della normativa sulla privacy. Ma non è difficile immaginare che, fra i guariti, ci sono anche coloro che erano rimasti infetti nell’ambito del primo ceppo scoppiato in regione e a Gorizia: quello del gruppo Hera, innescato dall’impiegato amministrativo della multiservizi che aveva contratto la malattia durante una trasferta a Treviso, all’ospedale di Ca’ Foncello, mentre era in visita a un conoscente. Alla fine, aveva contagiato i suoi colleghi che, a loro volta, avevano infettato anche i conviventi.
Fra i sette usciti dal tunnel della malattia (ma non è stato possibile ottenere conferme) ci sarebbe anche l’ottantenne di cui parlò, il 24 marzo scorso, il sindaco Rodolfo Ziberna. In una videochiamata con il direttore generale dell’Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina Antonio Poggiana venne a conoscenza del caso di un anziano che faceva parte del primo gruppo di contagiati. Sei giorni fa pareva essere sulla via della guarigione. Il primo tampone del dopo malattia era risultato negativo e, nei giorni scorsi, si attendeva ancora l’esito del secondo. Esito che, evidentemente, deve avere fugato ogni dubbio. Questo fa ben sperare anche per le persone di una certa età. In pratica, il gruppo dei primi malati sta uscendo gradualmente dalla quarantena.
E passiamo ai freddi numeri, al nudo bollettino statistico giornaliero. Gli infettati a Gorizia sono stati, complessivamente, 39 da cui vanno tolti i sette pazienti guariti. Pertanto, l’elenco degli ammalati goriziani è composto oggi da 32 persone, in calo rispetto alle precedenti rilevazioni. E una parola di incitamento ai cittadini arriva dal sindaco Rodolfo Ziberna. «È il momento di tenere duro, di resistere - dice -. Sento molte persone che cominciano ad essere stanche della “reclusione” ed è comprensibile perché si ha quasi un senso di spaesamento dopo tanti giorni al chiuso».
«Va, comunque, sottolineato con forza che la nostra regione è stata considerata la più virtuosa d’Italia, in particolare l’Isontino e, anche se i contagi ci sembrano molti, la situazione appare, al momento, sotto controllo».
Nel frattempo, da fonti vicine alla Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) che non vogliono esporsi pubblicamente, emerge che c’è stata una velocizzazione dei tempi di risposta dei tamponi. Un problema sollevato ieri da una collaboratrice di studio di un ambulatorio associato di medici di base. Un’altra buona notizia, visto che restare in “sospensione” e in quarantena senza avere gli esiti in tempi rapidi comporta un aggravio in termini, soprattutto, psicologici. —
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