Sondaggio: Pdl primo partito, segue il Pd, M5S terzo

Nel rilevamento a livello nazionale della Swg la maggioranza vuole Renzi leader democratico, mentre per il Colle il testa c’è la Bonino
Udine 10 Aprile 2013. Matteo Renzi in Piazza Matteotti in sostegno della candidatura di Debora Serracchiani alla presidenza della regione Friuli Venezia Giulia. Telefoto copyright Petrussi Foto Press / Diego Petrussi
Udine 10 Aprile 2013. Matteo Renzi in Piazza Matteotti in sostegno della candidatura di Debora Serracchiani alla presidenza della regione Friuli Venezia Giulia. Telefoto copyright Petrussi Foto Press / Diego Petrussi

Il Pdl guadagna quasi 2 punti (+1,9%) rispetto ad una settimana fa e diventa primo partito nelle intenzioni di voto con il 26,9%. Segue con un distacco minimo il Pd (26,8%), che cresce di oltre un punto (+1,3%) in 7 giorni. Perde invece quasi un punto e mezzo (-1,4%) il Movimento 5 Stelle, al 24 per cento. È quanto emerge da un sondaggio realizzato dall’Istituto Swg in esclusiva per Agorà, su Rai Tre. Queste le intenzioni di voto (tra parentesi la variazione rispetto alla rilevazione del 5 aprile): Pdl 26,9% (+1,9%). Pd 26,8% (+1,3%). M5S 24,0% (-1,4%). Scelta Civica 5,6% (-1,5%). Lega Nord 4,5% (+0,4%). Sel 3,2% (+0,2%). Udc 1,8% (-0,2%). Rivoluzione Civile 1,3% (+0,3%). Fratelli d’Italia 1,0% (-0,2%). Il sondaggio è stato realizzato dalla SWG Spa-Trieste per Agorà-RAI 3 nei giorni 9-10 aprile 2013 tramite sondaggio online CAWI e telefonico CATI su un campione casuale probabilistico stratificato e di tipo panel ruotato di 1500 soggetti maggiorenni (su 4600 contatti complessivi), di età superiore ai 18 anni. Il campione intervistato online è estratto dal panel proprietario SWG. Tutti i parametri sono uniformati ai più recenti dati forniti dall’ISTAT. I dati sono stati ponderati al fine di garantire la rappresentatività rispetto ai parametri di sesso, età e macro area di residenza. Margine d’errore massimo: +/- 2,9%.

Renzi leader

Oltre la metà degli italiani (55%), e ben il 40 percento degli elettori di centrosinistra, vorrebbe Matteo Renzi leader del Pd. Soltanto il 10 percento dell’elettorato totale, e il 29 percento di centrosinistra, confermerebbe invece Bersani al vertice del partito. È quanto emerge da un sondaggio realizzato dall’Istituto Swg in esclusiva per Agorà, su Rai Tre. Ancora migliore il risultato del Sindaco di Firenze nella classifica di fiducia degli italiani, dove ottiene il 56% dei voti, doppiando il 27% raccolto da Beppe Grillo, Pier Luigi Bersani e Silvio Berlusconi.

Quirinale? Bonino

Emma Bonino è prima nel gradimento degli italiani per il Quirinale, seguita da Gianni Letta. Quanto al governo, il 45% degli italiani vedrebbe positivamente un esecutivo Pd-Pdl. È quanto emerge dal sondaggio effettuato da Swg per Agorà (Rai Tre). Emma Bonino resta prima nella corsa al Colle, con il 16% dei voti, un punto in più rispetto alla settimana scorsa. Al secondo posto nell’indice di gradimento, ma con la metà delle preferenze, l’8 percento, c’è Gianni Letta. Con un punto di distacco (7%) seguono a pari merito Berlusconi, Prodi e Rodotà. Hanno raccolto gradimento anche il premier uscente Mario Monti (5%) e l’attuale Capo dello Stato, Giorgio Napolitano (4%), mentre il ministro Severino e Gustavo Zagrebelsky si attestano al 3 percento. Seguono Pietro Grasso e Marcello Pera, entrambi al 2 percento; infine Massimo D’Alema, Franco Marini e Giuliano Amato chiudono la classifica a pari merito con l’1 percento. Spicca però il 19 per cento che non vorrebbe nessuno di questi nomi al Quirinale.

Quanto al governo, al 45 percento degli italiani piace l’ipotesi di un accordo tra Bersani e Berlusconi. Ma questo risultato non si incrocia con il favore per un esecutivo di larghe intese, che si ferma al 20%. In ”pole” è tra gli scenari del dopo-voto, per gli intervistati, è infatti la modifica della legge elettorale per poi tornare alle urne. Il 45% di gradimento all’accordo Berlusconi-Bersani è in gran parte alimentato dagli elettori di centrodestra, favorevoli all’83 percento. L’idea invece piace solo al 28 per cento degli elettori di centrosinistra e ancor meno a quelli del Movimento 5 Stelle, favorevoli al 19%.

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