Sondaggio: a Trieste il popolo del web dice sì alle nozze gay

L’esito della consultazione on-line del Piccolo premia il fronte dei favorevoli alla registrazione da parte dei Comuni con il 56% delle preferenze totali. Ma i contrari, all’inizio schiacciati, si sono mobilitati per tentare la rimonta in extremis. Oltre settemila voti in totale
Due neospose mostrano la loro fede nuziale
Due neospose mostrano la loro fede nuziale

TRIESTE. Si è concluso mercoledì alle 18 il sondaggio online del quotidiano Il Piccolo sul matrimonio fra persone dello stesso sesso. E a vincere sono stati i sì, con un distacco di oltre dieci punti. Ecco le percentuali: il 56% ha votato sì (4mila 48 voti) mentre il 44% si è espresso per il no (3mila 257 voti). Si tratta di un tema su cui si è iniziato a dibattere con forza anche in città dopo che, nelle settimane scorse, il primo cittadino Roberto Cosolini ha deciso di dare il riconoscimento del Comune alle nozze effettuate all’estero da due triestini. La mossa del sindaco è stata prontamente bloccata dal prefetto che, seguendo gli ordini dati l’anno scorso dal ministro degli Interni Angelino Alfano, ha provveduto ad annullare l’atto del Comune triestino.

Lo screenshot del risultato finale del nostro sondaggio
Lo screenshot del risultato finale del nostro sondaggio

La vicenda è in ogni caso soltanto all’inizio, visto che proprio nei giorni scorsi il Tar del Friuli Venezia Giulia ha accolto in primo grado il ricorso di una coppia udinese che, in una situazione analoga, ha deciso di ricorrere contro l’intervento del prefetto. Il sondaggio online del Piccolo ha confermato l’attenzione della popolazione sull’argomento, e infatti è stato a dir poco combattuto: le colonnine dei contrari e dei favorevoli si sono inseguite con foga per qualche giorno. Questo il testo del quesito: «Vasto dibattito sui social e nelle sedi istituzionali dopo il recente intervento del Tar del Fvg, che ha dichiarato illegittimo l’atto prefettizio che cancellava la registrazione delle nozze (contratte all’estero) tra persone omosessuali da parte del Comune di Udine e poi da parte di quello di Trieste. Insomma: hanno ragione i sindaci che hanno istituito l’apposito registro. Voi cosa ne pensate?». Lunedì scorso, all’apertura del sondaggio, le persone a favore del matrimonio fra omosessuali erano la schiacciante maggioranza: una percentuale praticamente bulgara, superiore al 90%. Nei giorni successivi, però, si è assistito a una graduale ma metodica risalita del fronte conservatore, e i voti dei contrari al matrimonio per gay e lesbiche hanno iniziato ad aumentare fino a quasi raggiungere quelli degli avversari.

Le ultime ore del sondaggio sono state segnate da un moderato testa a testa, nel quale il fronte dei favorevoli continuava a mantenere il predominio seppur più misurato rispetto all’amplissima forbice di cui godeva nei primi giorni della consultazione online.

Certo è che il dibattito sulla registrazione delle unioni omosessuali sarà destinato a proseguire fino a quando l’Italia non si deciderà a legiferare sul tema. Nei giorni scorsi ha fatto scalpore la vittoria del fronte del “sì” nella cattolicissima Irlanda, dove il tema è stato affrontato per la prima volta con lo strumento del referendum.

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