Sondaggi: Renzi il più amato (ma per la prima volta in calo)

La rilevazione settimanale di iXè di Trieste: Matteo piace al 55% degli italiani, il 3% in meno di 7 giorni fa. Berlusconi solo quinto. Intenzioni di voto: Pd in vantaggio, i grillini superano Fi. Bocciato dal 73% il caos parlamentare del M5S
Foto Riccardo Sanesi/LaPresse.politica.06 2 2014 Firenze - Palazzo Vecchio salone del 500.Incontro tra il segretario del Pd, Matteo Renzi, e il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi a Palazzo Vecchio a Firenze.Nella foto: Matteo Renzi..Photo Riccardo Sanesi/LaPresse.news.6 Feb 2014 Florence.Meeting Matteo Renzi and Giorgio Squinzi .In The pic : Matteo Renzi.
Foto Riccardo Sanesi/LaPresse.politica.06 2 2014 Firenze - Palazzo Vecchio salone del 500.Incontro tra il segretario del Pd, Matteo Renzi, e il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi a Palazzo Vecchio a Firenze.Nella foto: Matteo Renzi..Photo Riccardo Sanesi/LaPresse.news.6 Feb 2014 Florence.Meeting Matteo Renzi and Giorgio Squinzi .In The pic : Matteo Renzi.

Renzi resta il leader più amato dagli italiani, con il 55% delle preferenze. Ma in una settimana ha perso tre punti. A seguirlo è il presidente Napolitano con il 41% e il premier Letta, che si attesta al 37%. Berlusconi è il quinto, dopo Grillo, con il 23% dei consensi.

Lo rivela un sondaggio dell’istituto iXè di Trieste realizzato in esclusiva per Agorà, dal quale risulta che tutti i leader sono in calo di fiducia, con l’esclusione di Beppe Grillo che guadagna due punti passando dal 32% al 34%. Per il 73% degli italiani, però, l’opposizione del Movimento 5 Stelle in Parlamento supera il limite e alcuni comportamenti sono inaccettabili.

Giudizio opposto, invece, è quello espresso dagli elettori pentastellati. Per il 69% di loro, l’opposizione in Parlamento è sì intransigente ma nel rispetto delle regole. Per un italiano su due (53%) gli atteggiamenti del M5S istigano alla violenza. Secondo il 64% degli italiani, inoltre, la stampa e i mezzi di informazione sono obiettivi e imparziali nei confronti del Movimento 5 Stelle. Diverso il giudizio dei militanti, per il 63% dei quali il «quarto potere» è di parte e prevenuto.

Passando alle intenzioni di voto, il Pd resta il primo partito ma perde lo 0,7% in una settimana, passando dal 31,4% al 30,7%. Il secondo partito è il Movimento 5 Stelle che con il 22,8%, guadagna 1,7% e scavalca Forza Italia, calo di un punto al 21,8%.

In termini di coalizione, a prevalere (ma di misura) è il centrosinistra con il 35,7%, mentre il centrodestra raccoglie il 35,4%, Udc compreso. Nella simulazione sulle eventuali ipotesi di ballottaggio, comunque, è il centrosinistra a prevalere sia su Fi (49% contro 36%), sia su Grillo (55% contro 32%), mentre il centrodestra prevarrebbe in un eventuale ballottaggio con M5S (45% contro 38%).

Secondo l’istituto di ricerca di Roberto Weber, il quadro politico è sostanzialmente stabile anche se emergono alcuni elementi: la crescita dello 0,8 per l’Udc (che premia il suo ritorno nel centrodestra) e la salita del M5S (che premia invece la radicalizzazione dell’opposizione). Dato molto rilevante è quello secondo cui quasi un italiano su due oggi è indeciso sul voto o addirittura non andrebbe a votare. Il cosiddetto «partito del non voto», che mette insieme indecisi ed astenuti, raggiungerebbe infatti la soglia del 45%. Questo il quadro delle intenzioni di voto (tra parentesi il risultato del 31 gennaio:

- Pd 30,7% (31,4)

- M5S 22,8% (21,1)

- Fi 21,8% (22,8)

- Lega 3,6% (3,5)

- Ncd 3,4% (3,9)

- Sel 3,0% (2,8)

- Udc 2,6% (1,8)

- Fdi 2,3% (2,1)

- Sc 1,1% (1,4)

- Rc 1,1% (1,2)

- Mov. per An 0,8% (0,9)

- Idv 0,9% (0,9)

- Azione Civile 0,7% (0,8)

- Verdi 0,6% (0,8)

- Radicali 0,6% (0,7)

Queste le intenzioni di voto per le coalizioni:

- Centrosinistra 35,7%

- Centrodestra 35,4%

- M5S 22,8%

La rilevazione è stata effettuata da iXè di Trieste per Agorà-Raitre tramite 1.000 interviste con metodologia Cati-Cami su un campione casuale probabilistico stratificato di età superiore ai 18 anni. Tutti i parametri sono uniformati ai più recenti dati forniti dall’Istat. I dati sono stati ponderati al fine di garantire la rappresentatività rispetto ai parametri di sesso, età e macro area di residenza. Margine d’errore massimo: +/- 3,1 %.

Riproduzione riservata © Il Piccolo