Solo una coppia goriziana su 3 sceglie il matrimonio religioso
Il sindaco – o l'assessore – sempre più spesso invece prete, il Comune sempre più spesso al posto della chiesa.
Dati alla mano, i goriziani che scelgono di sposarsi, tendono a farlo sempre più spesso con il rito civile, preferendolo a quello religioso. Tanto che nella prima metà del 2015 i matrimoni civili sono stati praticamente il triplo di quelli religiosi: 30 contro 11.
È uno dei dai più significativi emersi dal bilancio dell'attività degli uffici di Stato Civile del Comune di Gorizia presentato dall'assessore comunale Alessandro Vascotto, che nei giorni scorsi ha avuto modo di confrontarsi con il personale e di ricavare spunti interessanti di riflessione.
Matrimoni
Dall'inizio di gennaio alla fine di giugno, nel 2015, a Gorizia sono state celebrate in totale 41 nuove unioni, e di queste solamente 11 con rito religioso, mentre 30 coppie hanno preferito dire il fatidico “sì” in Municipio. Numeri molto simili, in tal senso, a quelli del 2014 – a conferma di un tendenza consolidata -, quando nei primi sei mesi a fronte dello stesso numero di matrimoni (41), 9 furono le cerimonie religiose e 32 quelle civili. I perché di questo fenomeno possono essere molteplici, e non necessariamente si deve vedere nel calo dei matrimoni in chiesa un segno di allontanamento dalla fede. Più prosaicamente, la crisi economica porta tanti innamorati (specie i più giovani) a scegliere cerimonie più sobrie, sbrigative e informali, e non va sottovalutato il fatto che buona parte dei matrimoni civili (13 nel 2015) hanno visto almeno uno dei due coniugi arrivare in seconde nozze. Ancora, aumentano i matrimoni tra persone di nazionalità diversa, e dunque non necessariamente con i due sposi entrambi cattolici: se nei primi sei mesi del 2014 erano stati 10 i matrimoni con almeno uno dei due coniugi di nazionalità straniera, da gennaio a giugno 2015 siamo già a quota 18. Altro segno dei tempi e di un tessuto sociale cittadino che sta mutando. Si resta sul “classico”, invece, per quanto riguarda i periodi preferiti dalle coppie per il gran giorno: piuttosto snobbati i primi mesi dell'anno, quelli più freddi, ben 29 dei 41 matrimoni totali si sono distribuiti nei mesi di aprile, maggio e giugno.
Divorzi e separazioni
Dal sogno all'incubo il passo a volte e breve, e così, parallelamente ai matrimoni, è significativo (e robusto) anche il dato delle separazioni e dei divorzi. Da gennaio lo Stato Civile di Gorizia ha registrato 8 separazioni (di cui una in attesa di conferma e una passata poi di competenza al Tribunale) e 22 divorzi (di cui 6 ancora in attesa di conferma). Numeri determinati anche dalla rivoluzione del cosiddetto “Divorzio breve” introdotta lo scorso anno, e che prevede che in caso di separazione consensuale l'attesa sia di soli sei mesi tra la separazione e il divorzio. Ai coniugi intenzionati a interrompere la loro unione è sufficiente presentarsi in Comune due volte a distanza di un mese, per confermare la decisione. Esclusi sono solamente marito e moglie con figli ancora minori o, se maggiorenni, portatori di handicap grave o non autosufficienti.
Nuovi italiani
Infine c'è il capitolo dei giuramenti e della concessione delle cittadinanze italiane. E anche qui salta all'occhio un deciso balzo in avanti, con un aumento sostanzioso. Nel 2014 da gennaio a fine giugno furono 26 i giuramenti di stranieri in Municipio per ottenere la cittadinanza, mentre nel 2015, al 30 giugno, il dato era già più che raddoppiato, toccando quota 53. A fronte di un numero di nati (e come si sa nemmeno più a Gorizia) sempre minore, Gorizia accoglie dunque sempre più “nuovi” italiani arrivati dal resto del mondo.
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