Smog, centro chiuso alle auto in base alle previsioni meteo

Il nuovo Piano d’azione comunale rovescia il metodo: strade off-limits non dopo gli sforamenti di Pm10, ma prima che salga l’allarme. Laureni: misura da attuare sempre e solo al pomeriggio
Di Fabio Dorigo

Prevenire è meglio che curare. Saggezza popolare. Sarà così anche per lo smog. Trieste si appresta a una rivoluzione della chiusura al traffico per inquinamento. La decisione non avverrà più dopo gli sforamenti ripetuti delle polveri sottili, ma preventivamente, affidandosi alla previsioni meteorologiche. Il cambio di paradigma nel piano antismog si chiama Pac (Piano d’azione comunale). L’ha deciso l’assessore comunale all’Ambiente, Umberto Laureni, che da tempo predica l’inutilità della chiusura al traffico a inquinamento già avvenuto e certificato dalle centraline. E così, dopo averlo annunciato in un’intervista, ha presentato ieri alla Commissione ambiente del Comune il «Piano di azione comunale (Pac) in applicazione del Piano d’azione regionale, in materia di inquinamento atmosferico da polveri sottili (pm10), da ossido di azoto, da ozono». Il passaggio in Commissione, su scelta dell’assessore, avviene prima del passaggio in giunta previsto per lunedì 11 febbraio. Nel frattempo ci saranno anche gli incontri con le categorie interessate (commercianti e ambientalisti) e un approfondimento con i vigili urbani (chiamati poi ad applicare il Pac). Un percorso di condivisione a cui l’assessore tiene particolarmente. La presentazione ufficiale è prevista per il 14 febbraio. In pratica il Pac scatta subito.

«Una vera rivoluzione rispetto al passato» spiega Laureni. Sempre che le previsioni meteo ci azzecchino. «Prima si chiudeva la stalla quando le mucche erano già scappate» spiega con una metafora contadina il consigliere Paolo Rovis (Pdl). L’esempio rende l’idea anche se risulta arduo pensare alle mucche come polveri sottili. «Il Pac agisce in maniera preventiva, cioè sulla base delle previsioni della qualità dell’aria e si attiva quando è prevista una sequenza contigua di superamento dei limiti» si legge nel testo. «Le previsioni sono quelle elaborate dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale». Prima, invece, si interveniva quando l’aria era già inquinata.

Quello che resta uguale è la zona di chiusura al traffico. Cambia tutto il resto. Il Pac scatterà sempre e solo di pomeriggio (dalle 15 alle 20). Merito della brezza marina che a Trieste concentra l’inquinamento da polveri sottili al pomeriggio. «È una caratteristica della città. Qui nei pomeriggi prevalgono le brezze dal mare che spingono l’inquinamento della città verso l’interno» spiega l’assessore. Il Pac, con relativa chiusura al traffico del centro cittadino, scatterà solo nel caso di previsioni che indicano il superamento delle concentrazioni di polvere sottili per almeno tre giorni consecutivi.

Transenne sì, transenne no. Il dilemma su come segnalare l’area di chiusura al traffico ha impegnato ieri per circa mezz’ora la commissione. Alla fine la soluzione potrebbe essere “friulana”. «Sono stato a Udine diverse volte per studiare come fanno loro. E la soluzione adottata con segnaletica mobile ma che non chiude completamente al traffico potrebbe fare al caso nostro» spiega Laureni. Basta non far sapere che si copia da Udine.

Non ci si limiterà solo alla chiusura al traffico automobilistico. Sono previste anche altre azioni a partire dalla riduzione da 20 gradi a 18 della temperatura interna alle unità immobiliari. Qui si proverà a sensibilizzare gli amministratori di condomini. «Vogliamo collaborare cercando di fare crescere anche una cultura del risparmio energetico» dice Laureni. Non si tratta solo di salute ma anche di soldi. «L’abbassamento di un grado a Palazzo Carciotti ha prodotto un risparmio di 6mila euro» dice l’assessore. Non trascurabili in tempo di crisi.

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