Smart gas incassa il sì di Porto e Consorzio

La Capitaneria negherà l’approdo delle gasiere alla banchina in caso di forte vento I Vigili del fuoco: prescrizioni rigide perché l’impianto è a elevato rischio d’incidente
Di Laura Borsani
Bonaventura Monfalcone-04.09.2014 Riunione sul rigassificatore-Sala del consiglio-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-04.09.2014 Riunione sul rigassificatore-Sala del consiglio-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Apertura al progetto di rigassificatore proposto da Smart Gas dal Consorzio per lo sviluppo industriale e dall’Azienda speciale per il Porto, pur con i dovuti approfondimenti. La Capitaneria di Porto ha auspicato la rivisitazione del punto di accosto previsto dal progetto, valutandone eventualmente la sua ricollocazione, ai fini della sicurezza in ordine all’ormeggio delle gasiere sul versante portuale della cassa di colmata, «interessata da venti dominanti che si abbatterebbero perpendicolari sulle murate delle unità navali». Altrettanto importante un aspetto: la congruenza del progetto di Smart Gas con la pianificazione del porto ancora in corso di elaborazione. Sotto l’incalzare delle domande dei consiglieri riuniti ieri pomeriggio all’ex Pretura per la seconda audizione delle Commissioni unificate, il comandante Massimo Toninato, ha osservato quando gli è stato chiesto se non vi sarà alternativa alla banchina prevista dalla società proponente: «In condizioni meteo sfavorevoli sarei costretto a bloccare l’accosto delle gasiere. In ogni caso, la posizione della banchina come indicata dal progetto, non può che pregiudicare il traffico portuale». Intanto, per competenza istituzionale e procedurale, i Vigili del fuoco, di fronte a un impianto per sua natura «a rischio di incidente rilevante», hanno avviato una prima fase istruttoria esaminando, attraverso un Comitato tecnico, il rapporto di sicurezza preliminare inoltrato da Smart Gas, in ordine alla descrizione dei rischi e delle misure di sicurezza. Un percorso lungo, inserito nell’ambito della procedura di Via, che proprio in materia di sicurezza presuppone un’analisi dei rischi in base a rigorosi parametri di legge. Altra “maratona” in Consiglio, con gli interventi del presidente del Csim, Enzo Lorenzon, affiancato dal direttore Gianpaolo Fontana, del presidente dell’Aspm, Paolo Maschio, con il direttore Sergio Signore, nonchè il comandante Toninato e il responsabile della Direzione regionale dei Vigili del fuoco Fvg, Tolomeo Litterio. Gli aspetti sviscerati, grazie anche all’intervento dei consiglieri con i loro sempre innumerevoli quesiti, sono stati molteplici. Lorenzon ha sostenuto di guardare con attenzione e interesse al progetto di Smart Gas, sotto il profilo «degli effetti positivi sul tessuto produttivo e occupazionale» e che «darebbe sostegno alle aziende della regione, anche in ordine ai costi relativi alle dinamiche del mercato energetico». Ha fatto riferimento allo sviluppo del Porto e allo sfruttamento di una nuova cassa di colmata, da utilizzare anche come banchina. Ha chiamato in causa il Piano regolatore del porto, datato 1979, per concludere sostanzialmente: «Mettendo insieme, con le garazie di sicurezza e tutela dell’ambiente dovute, questo progetto e un nuovo piano del Porto valido almeno per 20 anni, si potrebbero offrire nuove possibilità di sviluppo». Maschio non ha sottaciuto l’esigenza di addivenire al nuovo piano del Porto «per rendere coerenti iniziative importanti come il rigassificatore», sottolineando altresì le tempistiche che, secondo l’assessore regionale Santoro, ne indicherebbero il licenziamento solo a primavera 2016. Un aspetto, la questione dell’avvio dell’iter del progetto di Smart Gas nell’alveo del vecchio Prg del porto, sul quale anche le domande dei consiglieri hanno posto l’accento. Maschio, osservando come il rigassificatore «comporta comunque, per sua natura e tipologia, effetti positivi ma anche criticità da approfondire», ha parlato di «un necessario compromesso. L’Aspm, che s’è confrontata con gli operatori, sostiene il progetto esprimendo un giudizio positivo». Toninato ha ricordato: «L’Amministrazione marittima avrà un ruolo specifico in un momento successivo, quando, definite le procedure di Via, occorrerà svolgere un’attività istruttoria al fine del rilascio del titolo concessorio per l’occupazione e l’uso del Demanio marittimo, dell’autorizzazione a nuove opere o infrastrutture e all’esercizio di operazioni portuali». Ha aggiunto: «Si è dell’avviso che il progetto debba preventivamente essere contemplato nello strumento di pianificazione portuale in corso di estensione».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo