Smantellare gli Erdisu: missione quasi impossibile

Sono finiti nel mirino della Regione, ma le funzioni non possono essere cancellate Garantiscono servizi a circa 36mila studenti delle Università di Trieste e di Udine
Silvano Trieste 29/03/2011 Universita' di Trieste, i Rettori Peroni e Compagno
Silvano Trieste 29/03/2011 Universita' di Trieste, i Rettori Peroni e Compagno

di Elisa Coloni

TRIESTE

Metterci le mani sopra fa gola da anni, a destra e a sinistra. Sarà che gestiscono, con una certa dose di autonomia, un bel “tesoretto”; sarà che godono di ampi margini di manovra; sarà che a qualcuno dà fastidio che vadano troppo a braccetto con le Università. Sta di fatto che, dopo numerose ipotesi di tagli e fusioni (tra Trieste e Udine, si intende), adesso il governatore Tondo, con la sua mitragliata anti-sprechi, ha in mente un piano ben più drastico: azzerare, fare piazza pulita, radere al suolo entrambi gli Enti per il diritto e le opportunità allo studio universitario. Due giganti che, attraverso il servizio mensa e le case degli studenti, danno da mangiare e dormire a migliaia di “cervelli”, erogano borse di studio, alleggeriscono affitti e tasse ai meno abbienti, concedono agevolazioni per i trasporti e la mobilità internazionale, gestiscono cantieri e appalti. Insomma, offrono servizi a più di 36mila studenti in Friuli Venezia Giulia (oltre 20mila Trieste, più di 16mila a Udine). Tagliarli significherebbe smantellare una macchina complessa che, necessariamente, dovrebbe venir guidata da altri. La Regione? Le Università? Spetta all’assessore Roberto Molinaro il delicato compito di taglia e cuci. Lui, armato dal presidente Tondo, sta predisponendo assieme ai suoi uffici, il piano di marcia. Sta di fatto che, le funzioni svolte oggi dagli Erdisu, non potranno essere cancellate o ridotte. Si potrà scavare qualche risparmio ad esempio sui costi degli organi di gestione, anche se le cifre non risultano esorbitanti: circa 111mila euro l’anno per mantenere presidenti, vicepresidenti, cda e collegio dei revisori dei conti.

Gli enti

Gli Erdisu sono enti strumentali della Regione (uno per ciascuna Università), che hanno come mission eliminare gli effetti delle disuguaglianze economiche e sociali che limitano l’accesso all’istruzione superiore, favorire gli studenti meritevoli e concorrere al miglioramento dell’offerta formativa. A gestirli ci sono un presidente e un cda (vedi l’articolo a destra).

Il personale

I dipendenti sono regionali (compresi i due dirigenti), quindi, anche se il presidente Tondo decidesse di dare un colpo di forbice netto, non otterrebbe alcun risparmio sui lavoratori, che verrebbero spostati in altri uffici della Regione. Attualmente all’Erdisu di Trieste operano 54 persone (più un collaboratore part-time), mentre a Udine molte meno, 24. La spesa a carico del Bilancio regionale per i dipendenti degli Erdisu è pari a 2,9 milioni di euro lordi annui a Trieste e 1,5 milioni a Udine.

Le risorse finanziarie

Da chi ricevono i trasferimenti gli Erdisu e come li spendono? Le entrate principali sono quelle in parte corrente, che consentono agli enti di svolgere la propria attività. I fondi vengono trasferiti dalla Regione, dal Miur, dalle due Università, dai due Conservatori (a Trieste anche dalla Sissa), da eventuali altri enti pubblici (come Comune e Provincia) e privati; l’ente dispone poi di risorse proprie, derivanti dalle rette degli alloggi. Le altre entrate sono trasferimenti da parte della Regione o dello Stato per il finanziamento di investimenti in conto capitale, e servono per comprare e ristrutturare gli immobili dell’ente. Come vengono spese le entrate in parte corrente (nel 2010 pari a 12,2 milioni a Trieste e 7,7 a Udine)? In piccola parte per pagare gli organi direttivi e le spese di funzionamento degli uffici. Per il resto quei soldi vanno in trasferimenti (borse di studio e altri benefici) e in servizi agli studenti.

I servizi

Quelli principali sono due: di ristorazione e abitativo. Partiamo da piatto e forchetta. Per far mangiare migliaia di studenti, gli Erdisu offrono pasti a prezzi super-calmierati. Lo fanno sia attraverso le mense universitarie sia in altre strutture esterne (sempre vicine a poli universitari distaccati) grazie alla stipula di specifiche convenzioni. A Trieste, complessivamente, i punti ristorazione sono 18, a Udine 14. Nel 2010 sono stati erogati 708.008 pasti nel capoluogo regionale (compresa la prima colazione) e 370.107 in quello friulano. Per quanto riguarda gli alloggi, gli Erdisu dispongono di alcune strutture, sia di proprietà sia in solo uso, dove vivono migliaia di ragazzi, anche in questo caso low-cost. I posti letto a Trieste sono 564 all’interno di quattro residenze; a Udine sono 492 in altrettanti immobili. In entrambe le città sono aperti degli importanti cantieri che aumenteranno notevolmente la disponibilità di alloggi (vedi sotto). A questi due principali servizi se ne aggiungono molti altri (attività sportive, culturali, agevolazioni sui trasporti) di entità minore.

I trasferimenti agli studenti

Non solo servizi: anche trasferimenti, di soldi, agli studenti. Come? Attraverso i contributi per la mobilità internazionale, quelli sui costi dei contratti di locazione, il rimborso della tassa regionale per il diritto allo studio, i sussidi straordinari e le borse di studio. In tutti questi casi lo studente deve farne richiesta e raggiunge i requisiti di merito e reddito previsti.

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