Slovenia, torna l’ipotesi lockdown e si apre lo scontro nel governo

Il ministro della Salute vuole ulteriori restrizioni, quello dell’Economia frena: «Attenti alle aziende»
Un’ambulanza raggiunge il Pronto soccorso del Centro clinico universitario di Lubiana foto da rtvslo.si
Un’ambulanza raggiunge il Pronto soccorso del Centro clinico universitario di Lubiana foto da rtvslo.si

LUBIANA La pioggia dei contagi non diminuisce d’intensità in Slovenia (nelle ultime 24 ore 1.084 nuovi infetti su 4.457 tamponi eseguiti, vale a dire che il 24,32% dei test è risultato positivo. Morti 27) e il fiume dei ricoveri straripa allagando le corsie degli ospedali del Paese che tra qualche giorno potrebbero esporre il triste cartello di “tutto esaurito”, come ha già fatto del resto ieri, il nosocomio di Murska Sobota. Lo sa bene il ministro della Salute Tomaž Gantar (medico) che in sede di governo non ha avuto remore chiedendo un lockdown stile la passata primavera della durata minima di 14 giorni. Ed è scoppiata la lite.

Il ministro dell’Economia Zdravko Počivalšek si è strappato le vesti in difesa delle aziende che già adesso sono sull’orlo del fallimento, mentre l’astuto premier Janez Janša nella confusione infila nel pacchetto n°6 di aiuti al Paese anche un emendamento alle norme anti epidemia stabilendo una multa fino a 15 mila euro (prima era 4 mila il massimo sanzionabile) per chi partecipa a manifestazioni pubbliche con più di 6 persone o per chi tali manifestazioni le organizza. Chiara la volontà del premier di reprimere così le proteste di piazza che oramai da mesi si susseguono ogni venerdì contro di lui e il suo esecutivo nella capitale Lubiana, organizzate dal cosiddetto Movimento delle biciclette. E anche questo è “orbanizzazione” ai tempi del coronavirus.

Tornando più concretamente al possibile inasprimento delle norme anti Covid-19, il ministro Gantar, se vedesse la sua iniziativa “bocciata” dal governo, sarebbe pronto a dimettersi, anche se ieri l’interessato ha negato, ma ha alle sue spalle un precedente che pone qualche dubbio sulle smentite di Gantar. Gantar che lunedì ha presentato al governo una proposta di misure secondo l'attuale quadro epidemiologico, una proposta, a suo dire, leggermente più mite di quella presentata dal gruppo di esperti nel fine settimana, ed è in pratica simile alle misure in vigore in primavera. Come ha spiegato, si tratta principalmente di restrizioni su attività non essenziali, compreso il trasporto pubblico.

«Probabilmente - ha chiosato Gantar - in quei 14 giorni non ci sarebbe nulla di tragico se qualcuno non potesse acquistare mobili, un’auto nuova o qualcosa del genere». Egli ha altresì sottolineato di essere pienamente consapevole dei problemi che il Paese sta affrontando a causa delle restrizioni nel campo dell'economia, ma ha puntato il dito sulla capacità sempre più limitata dell'assistenza sanitaria e degli ospedali, che sono sotto pressione, mentre i carichi di lavoro continuano ad aumentare e il numero di morti per Covid-19 continua a crescere. Il capo del gruppo consultivo per l’epidemia da Covid-19 del ministero della Salute, Bojana Beović, ha confermato a Radio Slovenia che una delle misure possibili è quella di limitare gli spostamenti a un raggio di un chilometro dalla residenza.

Pronta, come detto,la reazione del ministro dell’Economia Počivalšek il quale ha ricordato che la crisi è sanitaria ed economica, per cui si rende necessario trovare compromessi quando si adottano misure restrittive. Gli aiuti di Stato hanno finora salvato posti di lavoro, ha sottolineato, ma molte aziende sono sull'orlo del baratro, è il suo avvertimento. «Così come tutti noi comprendiamo la difficile situazione del sistema sanitario - ha concluso Počivalšek - è imperativo comprendere anche i problemi delle aziende».

Secondo indiscrezioni il governo dovrà decidere domani che pesci pigliare e non è escluso che qualche ministro se ne vada sbattendo la porta. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Riproduzione riservata © Il Piccolo