Slovenia, oltre 500 i nuovi contagi e gli ospedali sono ormai al collasso

LUBIANA Niente da fare, la soglia dei 400 nuovi contagi in 24 ore da Covid-19 (398 per la precisione) continua a flagellare la Slovenia. Ma le previsioni per i prossimi dati sono catastrofiche. Nella serata di ieri lo stesso portavoce del governo, Jelko Kacin ha parlato di oltre 500 nuovi infetti e il ministro della Salute Tomaž Gantar ha dato disposizione a tutti gli ospedali di trovare nuovi posti letto
. Il governo nel pomeriggio di ieri ha avuto un incontro con il Comitato degli esperti al ministero della Salute per la lotta al coronavirus e appare quasi automatico che oggi l’esecutivo varerà una nuova serie di restrizioni. La sanità intanto boccheggia con 180 ricoverati e le corsie intasate in tutti i nosocomi del Paese. I medici stanno sopportando turni di lavoro disumani, con il caso dell’ospedale di Celje dove un medico ha lavorato ininterrottamente per 32 ore mentre nello stesso nosocomio nell’ultima settimana ben 14 infermiere sono state contagiate dal virus assieme a tre medici. «Non siamo superman - spiega il dottor Federico V. Potočnik a Rtv Slovenija - per quante precauzioni possiamo assumere è normale che anche noi medici possiamo essere contagiati».
Nell'ultima settimana il numero delle nuovi contagi rilevati in Slovenia è visibilmente aumentato, e il trend in crescita ha sorpreso anche chi ha a che fare con i modelli annunciati di diffusione dell'epidemia di coronavirus. Secondo l'attuale andamento dell'attuale curva epidemica, tutti e tre i criteri per dichiarare le misure dalla lista rossa secondo alcuni modelli potrebbero essere raggiunti in meno di una settimana. Oggi, invece, scatterà la terza e ultima fase della cosiddetta fase arancione.
Il terzo pacchetto di misure della fase arancione richiede, secondo i piani del governo, almeno 120 persone infette in 14 giorni ogni 100.000 abitanti, 180 persone negli ospedali e 30 in terapia intensiva. «Tutte queste condizioni sono ora soddisfatte», ha confermato ieri il portavoce del governo Jelko Kacin. Il terzo pacchetto prevede la quarantena dei singoli comuni o regioni, il divieto generale di visite a ospedali e istituzioni, la chiusura di ristoranti, palestre e impianti sportivi per amatori e per sport di gruppo, la regola di un solo cliente all’interno dei negozi di parrucchieri ed estetiste, il divieto di grandi eventi, delle cerimonie religiose e dei matrimoni nei singoli comuni o regioni e la chiusura di attività mediche e dentistiche non essenziali. Ci dovrebbe essere un massimo di una persona per 20 metri quadrati in negozi, banche e locali simili. «Come il giorno prima, la percentuale di casi positivi in tutti i test effettuati ieri è stata del 12%», ha detto il portavoce del governo.
Secondo gli ultimi dati, 180 pazienti con Covid-19 necessitano di cure ospedaliere, otto in più rispetto al giorno prima. Il numero di pazienti in terapia intensiva è salito a 32. Il numero di nuovi contagiati negli ultimi 14 giorni ogni 100.000 abitanti in Slovenia è salito a 179. Quattroi morti che salgono così a a un totale di 173. Secondo Nijz in Slovenia sono attualmente attivi 3.744 casi di infezione.
Ristoratori, estetiste e parrucchieri, riuniti in sezioni presso la Camera dell'Artigianato e dell'Imprenditoria slovena, hanno indirizzato una lettera al premier Janez Janša esortandolo a riconsiderare le misure di chiusura o limitazione delle singole attività. Tuttavia, se vi sarà tale restrizione o addirittura la chiusura, il governo, secondo queste categorie, dovrebbe coprire interamente i costi salariali dei dipendenti, il reddito di base dei datori di lavoro e i costi di locazione. Ma il governo sloveno non è un bancomat. —
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