Slovenia: oggi Bratušek consegna le dimissioni
TRIESTE. Oggi la crisi politica slovena si aprirà ufficialmente con la consegna da parte della premier uscente Alenka Bratušek delle dimissioni nelle mani del capo dello Stato, Borut Pahor (che per questo “passaggio istituzionale” ha rimandato a domani la sua visita a Roma dove sarà accolto da Napolitano)e del presidente del Parlamento.
I prossimi giorni saranno decisivi per vedere se qualche gruppo parlamentare (ma basta anche la firma di 10 deputati) cercherà di proporre un nuovo premier incaricato. Le tantazioni ci sono, e tante. Il centrodestra potrebbe sparigliare, far slittare le elezioni a ottobre facendo passare il voto europeo per concentrarsi poi sul livello nazionale dove, si vocifera, non è escluso che popolari e Nsi (Nuova slovenia) si presentino in un’unica lista visto anche il successo di preferenze che hanno ottenuto nell’ultimo sondaggio relativo al voto europeo.
Sta di fatto però che anche se non ci dovesse essere alcun tentativo in questa direzione l’obiettivo di andare alle urne il 22 giugno sembra proprio una missione imposibile.
Intanto la presidente del Friulia Venezia Giulia Debora Serracchiani, alla luce delle annunciate dimissioni della premier slovena Alenka Bratušek, ha osservato che l'autorevolezza e la stabilità del lavoro di governo sono importanti sia per l'Italia sia per la Slovenia. Fronteggiare la difficile crisi in atto richiede agli esecutivi europei un grande sforzo di collaborazione e di sintonizzazione delle politiche.
Nel caso di Paesi confinanti e di salda amicizia come l'Italia e la Slovenia, ha riflettuto la presidente - questo significa anche lavorare al rafforzamento dei progetti concreti che già sono in essere e di quelli che si stanno costruendo per la programmazione europea 2014-2020.
Nell'interesse delle comunità coinvolte, la presidente del Friuli Venezia Giulia ha auspicato una rapida soluzione della crisi di governo nella Repubblica di Slovenia. La presidente della Regione ha rilevato inoltre che l'Italia e la Slovenia possono giovarsi di forti punti di riferimento istituzionali nelle figure dei rispettivi Presidenti della Repubblica, Giorgio Napolitano e Borut Pahor.
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