Slovenia, giallo sui funerali di anziani infetti. Croazia, a Pago impazza la movida estiva

TRIESTE Vuoi seppellire dignitosamente il caro estinto senza sostenere le spese del funerale? Basta che tu firmi una dichiarazione in cui confermi che il tuo anziano parente, padre, madre, nonno o nonna, è morta a causa del Covid-19 e lo Stato si accollerà le spese delle esequie. È quanto sarebbe avvenuto in Slovenia durante la fase più acuta della pandemia da coronavirus. Le voci circolano già da tempo e con qualche insistenza, ma finora non sono state suffragate da prove certe. Secondo il ministero dell’Economia e altre istituzioni coinvolte sono false. Ma tant’è che se ne parla al punto che notizia e relative smentite istituzionali si sono meritate un articolo sul sito web della Tv pubblica Rtv Slovenija.
Le informazioni non verificate che lo Stato dovrebbe coprire i costi del funerale in cambio dell'ingresso nelle statistiche sui decessi da coronavirus si stanno diffondendo sia on-line che pubblicamente, oltre che nelle case per anziani. La direttrice della casa di riposo di Idrija, Urška Močnik, ha dichiarato a Rtvslo.si di non aver trovato alcuna menzione di finanziamenti statali per i funerali in nessun documento dei ministeri con cui è in contatto. «Ho cercato di indagare su questo, poiché ho anche sentito voci", ha detto Bojana Beović, capo del gruppo di esperti sul Covid-19 al ministero della Salutee ha assicurato che i decessi individuali delle persone infette da Covid-19 sono stati attentamente monitorati e che è stato stabilito il metodo di segnalazione mattutina di tutti gli ospedali sul numero di ricoveri ospedalieri, il numero in unità di terapia intensiva, i dimessi e i morti. Ha descritto la possibilità di "negoziati" negli ospedali per quanto riguarda la (non) infezione dei morti come quasi impossibile. «Se ci fossero alcune migliaia o decine di migliaia di morti, potrebbe esserci qualche cosa di sospetto, ma con i numeri che abbiamo, le cose sono praticamente sotto controllo», ha detto ribadito l’infettivologa, aggiungendo che ci sono però ancora problemi cone le segnalazioni dei decessi. «Ogni morte è segnalata in diversi modi. In questo caso, poiché si tratta di una malattia contagiosa, deve essere segnalata con una formulazione particolare, che a volte è ritardata. Pertanto, il Consiglio della sanità pubblica non ha sempre i dati pertinenti e i numeri corretti. Ma non a causa delle “negoziazioni” dei parenti, ha concluso Beović.
Paese balcanico che vai, polemica che trovi. In Croazia, al contrario della Slovenia, non si parla di funerali, ma di feste sfrenate sulle spiagge di Pago, la Ibiza croata, nonostante i provvedimenti restrittivi imposti dalle autorità a causa del coronavirus. «Non ci viene in mente di consentire feste, festival e raduni di massa. E non permetteremo a Novalja di essere nella lista rossa a causa della diffusione del coronavirus», ha promesso Ante Dabo, il sindaco di Novalja, all'inizio del mese di luglio. Allo stesso tempo, ha annunciato che non ci sarebbero state concessioni su Pago, specialmente nei bar e club sulla spiaggia più famosa di Zrće, in quanto non avrebbe permesso chela stagione turistica venisse compromessa da «comportamenti irresponsabili che avrebbero messo in pericolo l'intera Novalja e le città circostanti», ha ribadito sempre il primo cittadino.
Ma secondo i filmati pubblicati dalla televisione tedesca Rtl, esattamente ciò che il sindaco ha promesso che non sarebbe successo sta accadendo ora. In breve, una vera festa che dura l’intero giorno e ha il suo culmine nelle ore notturne, con la quale Zrće, insieme all'isola di Pago, si unisce alla gioia dei turisti sulle spiagge di alcuni altri Paesi europei, che si sono dimenticati un po' della pandemia in corso. L'immagine di Zrće, presentata da Rtl, è abbastanza simile alle fotografie di Spagna e Francia. Folle di persone hanno affollato le spiagge a luglio senza tener conto della distanza fisica appropriata. Il massimo è stato raggiunto sull’isola di Murter, dove era impossibile trovare un posto per un asciugamano a causa della folla sulla spiaggia di Slanica. Tale comportamento è lontano dalle linee guida dell'Istituto nazionale croato di sanità pubblica, che raccomanda un massimo di 15 persone per cento metri quadrati, e ancora più lontano da queste linee guida è il comportamento sulla spiaggia di Zrce, dove i giovani impazziscono ogni estate dalla mattina alla sera per proseguire nella nottata. Alcol, metanfetamine e sesso sono il companatico di questo divertimento che né autorità, né Covid-19 riescono a fermare. —
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