Slovenia e Croazia alleate nell’extravergine Dop
LUBIANA L’unica cosa che attualmente mette d’accordo sloveni e croati è l’olio d’oliva. Nel settore dell’olivicoltura, infatti, non esistono guerre di confine, anzi, quest’ultimo è stato proprio abolito ancor prima che la Croazia entri nell’Area Schengen. I produttori d’olio d’oliva della Slovenia e della Croazia in Istria hanno deciso di unire le proprie energie per ottenere dall’Unione europea la denominazione di origine protetta (Dop) per il proprio pregiato - e già molto apprezzato nel mondo - prodotto.
Il nome comune sarà “Istra” e se la Slovenia ha già la Dop per il suo extravergine istriano dal 2007, un’operazione comune con la Croazia per la difesa del prodotto significherebbe una maggiore possibilità di far conoscere e promuovere lo stesso nel mondo.
Se la Slovenia ha già la Dop dal 2007 sotto il nome di “Olio extravergine d’oliva dell’Istria slovena”, la Croazia ha presentato la domanda alla Commissione Ue presentando come denominazione “Olio extravergine di oliva istriano”. Appare chiaro che tra i due prodotti sui mercati internazionali si sarebbe potuta creare della confusione. Per questo motivo i produttori di Slovenia e Croazia hanno raggiunto l’accordo di chiedere alla Commissione Ue una Dop unica per l’olio prodotto in Istria, sia quella slovena che croata, sotto la summenzionata denominazione “Istra”.
Ottenere la Dop comune, secondo Milena Bučar Miklavčič dell’Istituto per l’olivicoltura di Capodistria citata dal portale ekoper.si, avrà un influsso moto positivo dal punto di vista economico visto che in essa sarà incluso un numero maggiore di produttori che garantiranno anche una maggiore quantità di prodotto finito che fa parte dell’eccellenza in campo europeo. «La Slovenia ha una quantità limitata di olio d’oliva - spiega Bučar Miklavčič - mentre una Dop assieme ai produttori croati dell’area istriana garantirebbe di sicuro una maggiore visibilità della nostra identità».
Fattori positivi si avvertirebbero sicuramente anche dal punto di vista della promozione visto che l’iniziativa comune è già molto ben vista dagli esperti del settore. La Croazia poi essendo un membro “giovane” dell’Unione europea ha altissime possibilità di ottenere fondi comunitari proprio per la promozione del prodotto comune “Istra”.
La qualità dell’olio sia sloveno che croato è molto simile. «L’olio istriano - spiega ancora Bučar Miklavčič - è riconosciuto come uno dei migliori sul mercato europeo e la Slovenia, a livello mondiale, è ritenuta produttrice di olio di altissima qualità». Anche per questo motivo la Dop comune tra Slovenia e Croazia potrebbe essere approvata a Bruxelles nel giro di tre mesi.
I produttori dell’Istria slovena ogni anno lavorano dalle 600 alle 800 tonnellate di olio d’oliva, ma solo 50 mila litri ricadono attualmente sotto la Dop del 2007, pari a circa il 12% della produzione totale. —
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