Slovenia, doppia manifestazione: pro e contro il governo
Doppia manifestazione oggi in Slovenia, una pro e una contro il governo. Prima è stata la volta dei sostenitori del del premier sloveno Janez Janša: circa ottomila persone si sono radunate nel centro di Lubiana; c’erano molte persone fatte arrivare nella capitale dal circondario con dei pullman, nonché alcuni ministri del governo e illustri esponenti di partiti politici e associazioni della destra politica. Tramite un video-messaggio, ai manifestanti si è rivolto lo stesso Janša, che si trovava a Bruxelles per il Consiglio europeo, accusando i suoi rivali politici di voler far cadere il suo governo «solo per nascondere i veri colpevoli per la grave situazione economica e sociale in cui si trova la Slovenia». «Scendere in piazza non è sempre il miglior modo per esprimersi, ma oggi siamo stati costretti a farlo», ha detto il primo ministro.
Riferendosi all’ondata di proteste popolari contro la casta politica, la corruzione e le misure di risparmio intraprese dal suo governo, che da due mesi scuotono la Slovenia, Janša ha invitato i suoi simpatizzanti a «opporsi con fermezza al fascismo di sinistra, alla violenza e al caos, che sono i più grandi nemici della libertà e della giustizia».
Dopo rivelazioni su presunte irregolarità finanziarie, Janša è rimasto senza due dei cinque partiti che compongono il suo esecutivo e non dispone più di una maggioranza in parlamento.
Sulla stessa piazza nel pomeriggio è poi andata in scena una seconda oceanica manifestazione, questa volta contro il governo e i tagli alle spese pubbliche, degli «indignati sloveni», che, organizzati tramite le reti sociali, scendono in piazza per l’ennesima volta in due mesi: a sfilare almeno 20mila manifestanti, per una vittoria schiacciante degli oppositori al governo Jansa.
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