Slovenia, contagi ancora oltre quota cento. Allarme in Ungheria ma nessuna serrata

Lubiana la città più colpita, ma il virus presente in 49 comuni. L’Austria decide nuove misure restrittive per i raduni
Family members wearing face masks walk the street near the European Union institutions buildings amid the coronavirus disease (COVID-19) outbreak, in Brussels, Belgium, September 11, 2020. REUTERS/Yves Herman
Family members wearing face masks walk the street near the European Union institutions buildings amid the coronavirus disease (COVID-19) outbreak, in Brussels, Belgium, September 11, 2020. REUTERS/Yves Herman

LUBIANA Resta elevata la soglia d’allarme in Slovenia per l’epidemia da Coronavirus. Per il terzo giorno consecutivo, infatti, la cifra degli ammalati in 24 ore ha superato quota 100, ieri 105 con un numero record di tamponi eseguiti: 3.191. Nessun decesso con 26 ospedalizzati di cui 5 in terapia intensiva. I contagi attivi nel Paese sono 769. Venerdì sono stati confermati nuovi casi di contagio in 49 comuni. La maggior parte dei casi (21) sono stati rilevati nel comune di Lubiana, sette a Maribor, sei a Kranj e quattro a Kamnik.

In Ungheria, invece, la situazione è decisamente peggiore. Sono stati registrati 916 nuovi contagi da Covid-19 nelle ultime 24 ore, il numero maggiore dall'inizio della pandemia. Attualmente, ci sono 7.134 casi attivi nel Paese. Nonostante l'aumento del numero di contagi, il primo ministro Viktor Orban ha sottolineato che le scuole rimangono aperte e che la vita deve continuare. «Il sistema sanitario è pronto per una nuova ondata di epidemie, con più di 10.000 posti letto gratuiti disponibili», ha detto. Allo stesso tempo, ha ribadito la sua richiesta di rispetto delle regole per frenare la diffusione del virus, compreso quella di indossare mascherine a bordo dei trasporti pubblici. Come ha affermato Orban in un video pubblicato su Facebook, il virus può essere controllato nelle scuole, ma la misurazione obbligatoria della temperatura corporea sarà introdotta in Ungheria il 1°ottobre.

Che l’area centrale dei Balcani sia una vera e propria zona rossa lo dimostrano i dati della Croazia dove nelle ultime 24 ore sono stati rilevati 261 nuovi contagi. Sette pazienti con Covid-19 sono morti. Attualmente sono 2.429 i casi attivi di contagio nel Paese, ha annunciato ieri il quartier generale della Protezione civile croata. 313 pazienti necessitano di cure mediche, di cui 24 sono attaccati ai ventilatori. Con sette nuovi decessi di pazienti, il numero totale di mortiin Croazia è salito a 218. Attualmente, 8.955 persone sono in autoisolamento. Dal 25 febbraio, quando è stato scoperto il primo caso di infezione in Croazia, ad oggi sono stati registrati un totale di 13.368 casi di contagio. 10.721 persone sono guarite. Ad oggi sono state testate 216.495 persone, di cui 5.690 nelle ultime 24 ore, secondo la sede centrale, che pubblica ogni giorno alle 10 i dati sulla situazione epidemiologica dell'intero Paese.

In Austria, infine, sono stati confermati 869 nuovi contagi da coronavirus nelle ultime 24 ore, la cifra più alta da fine marzo. Di questi, ben 444 contagi sono stati rilevati a Vienna, riferisce l'agenzia di stampa tedesca dpa. Il governo austriaco ha annunciato già venerdì scorso nuove misure per frenare la diffusione delle infezioni. Da lunedì le mascherine protettive saranno obbligatorie in tutti i negozi e gli edifici pubblici. Queste dovevano già essere indossate nei supermercati più grandi e sui mezzi pubblici. La partecipazione a eventi con un determinato ordine di posti a sedere all'aperto sarà limitata a 3.000 persone e al chiuso a 1.500. Gli eventi senza posti a sedere saranno limitati a 50 persone all'interno e 100 all'aperto. —

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