Slovenia, contadini in piazza: «Troppi lupi il governo deve agire»

La categoria lamenta diverse uccisioni di animali domestici e accusa l’inerzia di Lubiana: «Via il ministro dell’Ambiente»

LUBIANA Rabbia, richieste sempre più pressanti, proteste contro la presunta inazione del governo che continueranno finché non sarà raggiunto l’obiettivo: quello di una Slovenia che veda in circolazione meno lupi, minaccia per contadini e allevatori da settimane sul piede di guerra. In gran numero sono scesi in strada nei giorni scorsi a Velike Lasce, paesino nel cuore della Slovenia a poca distanza da Lubiana, organizzati dal Sindacato dei contadini (Sks). Contadini che «sono obbligati a vigilare affinché i nostri animali non causino danni ai vicini» mentre lo Stato dovrebbe fare lo stesso, impegnandosi «a prendersi cura degli animali selvatici, così che non provochino danni ai contadini», ha arringato la folla Anton Medved, numero uno dell’associazione.

Pedala vicino a San Pelagio e i lupi gli sbarrano la strada


Le parole di Medved si riferiscono agli attacchi dei lupi che popolano le montagne del Paese transalpino. Sono stati decine negli ultimi mesi, come evidenziato in una mappa piena di punti rossi esibita durante la protesta, in particolare nel sud, ma anche nel nordovest. Giorni fa l’ultimo incidente presso il villaggio di Jurisce: qui un branco di 15-20 lupi ha attaccato e ucciso di notte 12 pecore, ferendone altrettante malgrado le barriere protettive poste dagli allevatori e la vigilanza dei cani da guardia.

Non sono casi isolati, come conferma la decisione dei partiti di governo a Lubiana, presa già a giugno, di emettere una ordinanza d’emergenza che dà luce verde all’abbattimento di 175 orsi e 11 lupi che avrebbero sulla coscienza l’uccisione di oltre 500 animali da cortile e allevamento solo quest’anno, il doppio rispetto al 2018 con un danno stimato superiore ai 300 mila euro.

Slovenia, il parlamento di Lubiana vota l’uccisione di 200 orsi e 11 lupi

La Slovenia, secondo le autorità, può ospitare senza problemi circa 400 orsi e un paio di branchi di lupi (tra i 90 e i 100 esemplari), animali protetti; ma i numeri reali sono praticamente il doppio. Svariati orsi, più di 60, «sono già stati abbattuti, ma finora nessun lupo», hanno segnalato i media locali. Anche da qui la collera dei contadini e dell’Sks, che ha pure chiesto la testa del ministro dell’Ambiente, Simon Zajć, che ieri ha promesso più rapidità nell’eliminazione dei lupi in sovrannumero.

Ma l’Sks è andato oltre, spingendosi a chiedere – oltre a una rapida diminuzione del numero di lupi in circolazione - anche la creazione di riserve “chiuse” ad essi dedicate, delimitate da recinzioni; e anche agevolazioni fiscali per i contadini e gli allevatori che vivono nelle aree più a rischio. Il Sindacato dei contadini ha poi promesso nuove dimostrazioni, ogni weekend, finché le autorità non si piegheranno alle richieste. Le prossime sono previste a Ilirska Bistrica e poi a Gornja Radgona, dove è in programma la grande fiera “Agra”.



Ma c’è chi ha puntato in alto chiedendo che il premier Marjan Sarec e il ministro Simon Zajć siano “processati” per «il fallimento della loro azione sulla questione degli attacchi di orsi e lupi ad animali domestici», ha riportato l’agenzia Sta, citando la posizione del consigliere nazionale Branko Tomažić. E anche l’ombudsman per i diritti umani Peter Svetina ha chiesto ai ministeri di Ambiente e Agricoltura di unire le proprie forze per trovare soluzioni a un problema sempre più grave. —


 

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